L’albero-garitta: un’eredità vivente della Grande Guerra sulle Dolomiti
Nascosto tra le maestose cime dolomitiche si cela un testimone silenzioso della Prima Guerra Mondiale:
Nascosto tra le maestose cime dolomitiche si cela un testimone silenzioso della Prima Guerra Mondiale:
La frase italiana che spicca in questa cartolina souvenir di preda bellica, scritta nel giugno del 1916 da un soldato dell'Impero asburgico ma spedita da un soldato italiano verso Bologna.
L'amichevole di calcio a qualche mese dallo scoppio della Grande Guerra.
Il Cimitero Monumentale Militare ”Adriano Lobetti Bodoni” a Santo Stefano di Cadore Santo Stefano di Cadore è situato in un contesto paesaggistico suggestivo e di grande rilevanza storica.
Una piccola spiegazione del funzionamento delle spolette a percussione e a tempo utilizzate nelle bombarde e lanciabombe austriache.
Ecco un oggetto curioso che forse può esserti sfuggito tra i tanti bottoni comuni.
La Prima Guerra Mondiale, conosciuta come la Grande Guerra, ha gettato il mondo in un periodo di devastazione senza precedenti. Tra le fila dei soldati, la morte in battaglia era una presenza costante, un'ombra lunga che planava su ogni trincea.
Il 15 giugno 1918, l'esercito austro-ungarico sferrò un'offensiva sul fronte del Piave. In mezzo a questo caos bellico, il maggior generale Heinrich Bolzano, dopo una carriera militare impressionante e un servizio sul fronte russo, divenne protagonista di un enigma che avvolge la sua morte.
Nel vasto panorama delle armi da fuoco, spicca una figura pionieristica che ha segnato un capitolo fondamentale nella storia delle pistole mitragliatrici: la Villar Perosa. Benché classificata come tale, le sue caratteristiche uniche la rendono il vero precursore dei mitra, anticipando addirittura l'MP 18 tedesco nel battesimo del fuoco. Quest'arma, rielaborata più volte sin dall'inizio della Grande Guerra, si trasformò nell'emblema delle forze d'assalto italiane.
Suonano le campane e suonano i cannoni ma nessuno ha paura l'11 novembre 1918, alle 11 del mattino. L'armistizio era stato firmato sei ore prima, a Rethondes, tra i delegati delle forze alleate e la Germania.
Un vasto elenco delle unità e degli ospedali da campo della Prima Guerra Mondiale.
Di Roberto Todero
Dopo l'articolo sulle bombarde austriache riporto anche alcune nozioni su quelle italiane da R. Esercito Italiano, Istruzione sul servizio delle bombarde, marzo 1917, Treviso.
Dal 1980 al 2020, quanti sono i caduti della Grande Guerra ad esser stati ritrovati? Poco più di 220, si stima. E quanti sono stati riconosciuti?
Si rinnova, qui di seguito, il ricordo dei militari decorati citati nel testo 154° Reggimento Fanteria di Mario Sfondrini.
Dopo l'articolo sulle bombarde austriache riporto anche alcune nozioni su quelle italiane da R. Esercito Italiano, Istruzione sul servizio delle bombarde, marzo 1917, Treviso.