Diario della ritirata della Div. Sforzesca dall'ansa del Don
Particolarmente drammatico il resoconto dei violentissimi combattimenti tutto il 54° RGT ed il grosso del 53° RGT scomparirono nel nulla...
DIARIO DELLA RITIRATA DALL'ANSA DEL DON (FRONTE RUSSO A CIRCA 100 KM. A NORD-OVEST DI STALINGRADO) DEI 53°-54° RGT. FANTERIA DIV. SFORZESCA.
SCRITTO DAL CC.RR. ASCIONE VINCENZO PER ORDINE E FIRMATO DAL CAPITANO CITANNA EDGARDO COMANDANTE LE SEZIONI DI CC.RR. AGGREGATE ALLA DIVISIONE SFORZESCA. (GIORNI DAL 16/12/1942 AL 5/1/1943)
PARTICOLARMENTE DRAMMATICO IL RESOCONTO DEL GIORNO 21/12/42 NEL QUALE SI CONSUMA L'OLOCAUSTO DELLA DIV.SFORZESCA IN QUANTO, A SEGUITO DI VIOLENTISSIMI COMBATTIMENTI (CON -42° DI TEMPERATURA), TUTTO IL 54°RGT ED IL GROSSO DEL 53°RGT SCOMPAIONO NEL NULLA. LA MAGGIOR PARTE CADUTI IN COMBATTIMENTO O MORTI CONGELATI NELLA NEVE, IL RESTO CATTURATO DAI RUSSI.
A COMPLETAMENTO DI QUESTA RELAZIONE "UFFICIALE" VORREI RIFERIRE QUANTO MI RACCONTO' VERBALMENTE MIO PADRE IN MERITO AD ALCUNI EPISODI RIPORTATI NEL DIARIO:
- UNO DEI TRE CAMION RUSSI COLPITI IL GIORNO 21/12/42 A POPOWKA E' STATO CENTRATO PROPRIO DA MIO PADRE CHE LANCIO' UNA BOMBA A MANO SUL PARABREZZA DEL MEZZO, UCCIDENDO ALL'ISTANTE GLI OCCUPANTI DELLA CABINA, MENTRE GLI ALTRI RUSSI SUL CASSONE SALTARONO SUBITO A TERRA COMBATTENDO A PIEDI;
- MIO PADRE STESSO POI SI SALVO' PROPRIO ALL'ULTIMO MOMENTO E QUASI PER MIRACOLO. INFATTI QUANDO ORMAI ERA ALLO STREMO DELLE FORZE E SI ERA GIA' IMMOBILIZZATO NELLA NEVE, PASSO' ACCANTO A LUI UNA GROSSA SLITTA TRAINATA DA TANTI CAVALLI PIENA DI RUMENI (ANCHE LORO IN RITIRATA FRAMMISTI AGLI ITALIANI) CHE CON GRIDA "KAMARAD, KAMARAD" LO PRESERO AL VOLO SULLA SLITTA CHE IN VELOCITA' LI PORTO' IN SALVO DOPO ALCUNI KM. OLTRE LE NUOVE LINEE DI RESISTENZA ITALO-TEDESCHE.
ALDO ASCIONE
DIARIO DEI GIORNI DEGLI AVVENIMENTI SUL FRONTE RUSSO DURANTE IL RIPIEGAMENTO IN SEGUITO ALL'OFFENSIVA RUSSSA INVERNALE
Giorno 16 diecembre 1942
La divisione "Sforzesca" é schierata sul Don tra Merckulow e Weschemkaja. Il fronte della "Sforzesca' pressocchè tranquillo, ma sulla destra i Rumeni sono in crisi. Il tenente Simonetti Angelo e una pattuglia di motociclisti svolgono per l'intera giornata, ostacolati dalla neve e dal fredda intenso (35 gradi sotto zero), servizi di ricognizione e porta ordini sul fronte tenuto dai Rumeni la cui situazione incerta manca di collegamento col comando della "Sforzesca".
Giorno 17 dicembre 1942
Sulla sinistra della "Sforzesca", la divisione "Celere" é impegnata in aspri combattimenti ed é costretta a ripiegare. La "Sforzesca" é in pericolo ai fianchi del suo schieramento e invia reparti del 54° Regg. fanteria in aiuto ai Rumeni e reparti del 53° Regg/to fanteria in aiuto alla "Celere". Sin dalle prime ore del mattino il tenente Simonetti e pattuglie di motociclisti sono sulle linee Rumene per accertare la presenza, la consistenza e l'ubicazione dei carri armati avversari infiltratesi attraversò lo stesso schieramento Rumeno. La situazione della "Celere" é nel frattempo peggiorata, e per ordine del 29° C.A. Germanico, la "Sforzesca" provvede ad inviare in quel settore un gruppo tattico (generale Vaccaro) col compito di riconquistare le vecchie posizioni sul Don.
Giorno 18 dicembre 1942
Mentre sulla sinistra il gruppo Vaccaro rioccupa le posizioni già tenute dai bersaglieri, sulla destra i Rumeni sono costretti a ripiegare in tutta fretta. Il 29° C.A. ordina alla "Sforzesca" di ripiegare tra la valle dello Schir e lo sbocco della Tischaja assumendo uno schieramento: Merckuloff Verch Tochin. Dò ordini perchè il posto di blocco comandato dal vicebrigadiere Bordet Giovanni rientri in sezione a Frolow. I nuclei comandati dal vicebrigadiere Ricci e dall'appuntato Opes seguiranno invece a prestare servizio presso i reggimenti e cosi. il nucleo comandato dal vicebrigadiere Corselli Dresso il comando base della divisione.
Giorno 19 dicembre 1942
Nella notte del 19 hanno luogo i prescritti movimenti. La 5° sezione si sposta al seguito del comando di divisione usufruendo degli automezzi a disposizione: la 4° sezione invece esegue il movimento a piedi e si ricongiunge can il comando dì divisione all'imbrunire dello stesso giorno 19. Nella mattinata il gruppo Vaccaro é attaccato e deve ripiegare su posizioni prestabilite.
Alle ore 12 il 29° C.A. comunica che, essendo la divisione superata alle ali da mezzi corazzati nemici, non é più possibile schierarsi sullo Schir, ma occorre sfondare verso sud in direzione di Nisch Bolisch inskoj. La strada da percorrere misura 80 Km; vi é ordine di portare dietro solo i mezzi anticarri e di disfarsi del materiale non necessario al fine di utilizzare gli automezzi al trasporto degli uomini. Vengono distrutte le prime 5 motociclette (una della 40 sezione e 4 della 50 sezione) a secco di carburante e gran parte del materiale di sezione. Gli automezzi non sono però sufficienti al trasporto degli uomini e del materiale conservato e perciò il maresciallo maggiore Albert Giuseppe, carica il materiale del proprio reparto su slitte di proprietà privata e si avvia volontariamente verso la nuova metà assieme all'appuntato Lamonaca ed ai carabinieri Gafforini, Torresan, Peradotta, Carollo. Durante la marcia altre 6 moto vengono distrutte perchè adibite ai servizi di staffetta, rimangono presto senza carburante.
Giorno 20 dicembre 1942
Alle ore 7 la divisione é a Kamenka. Un bombardamento aereo nemico provoca alcune vittime fra i soldati. Si dovrebbe proseguire verso sud, ma alle ore 9 il C.A. Germanico dà ordine di interrompere il ripiegamento e di rioccupare le posizioni sullo Tschir. Le truppe sono stanche ma eseguono l'ordine e si schierano (41 gradi sotto Zero). Viene dato qualche litro di benzina alle superstiti 8 motociclette della 5° sezione e si eseguono servizi di porta ordini mentre gli uomini a piedi vengono adibiti alla disciplina e all'avviamento delle colonne verso le direzioni assegnate. Alle ore 12 il maresciallo Albert e i militari al suo seguito raggiungono le sezioni a Kamenka . Mi recai verso le nuove linee col capo di S.M. della divisione. Lungo la strada già percorsa dalle varie colonne vi é del materiale abbandonato per mancanza di carburante e il capo di S.M. mi ordina che in base alla nuova situazione detto materiale venga riordinato e sopratutto sorvegliato. Il maresciallo maggiore Albert con 5 militari ne assume il compito. Il nuovo fronte della "Sforzesca" é molto difficile: ha il fianco sinistro poco sicuro e sul fianco destro non riesce a realizzare il collegamento con la 7° divisione rumena. E' impossibile resistere. A sera la divisione "Sforzesca" é attaccata ma il nemico é respinta. Nel frattempo il fronte della 62° divisione tedesca è rotto da carri armati sovietici che si portano nella notte a Kamenka dove attaccano elementi del nostro 17° reggimento artiglieria. L'avversario perde 3 carri armati, ma riesce ad interrompere ogni via di ritirata da Kamenka . Il tenente Simonetti con tre carabinieri in motocicletta é inviato in ricognizione da Popowka, ove si é spostato il comando di divisione, col compito di assumere notizie sulla situazione in questo centro e di prendere collegamento col maresciallo Albert. La pattuglia si spinge con grave rischio fin sotto la periferia di Kamenka, ma non può proseguire e fa ritorno. Il maresciallo maggiore Albert seguirà quindi la sorte dei reggimenti. Il freddo oscilla dai 40 ai 43 gradi sotto zero.
Giorno 21 dicembre 1942
Alle ore 4 forti mezzi corazzati nemici attaccano Popowka e la nostra artiglieria distrugge 6 carri armati avversari. La fanteria nemica riesce però ad avvicinarsi all'abitato di Popowka ed il comando di divisione é in pericolo. Sono già sul posto tre squadre di carabinieri armati con fucili mitragliatori, ma il nemico é superiore in forze ed occorre inviare sul luogo della lotta altri carabinieri. Gli elementi della 4° sezione sono capeggiati dal maresciallo capo Ghiani Francesco, quelli della 5° sezione dal tenente Simonetti Angelo. Dispongo perché si assuma uno schierarnento all'entrata nord del paese e presso un importante ponte stradale. Il compito affidato é quello di ostacolare e ritardare l'infiltrazione avversaria per il tempo indispensabile al comando di divisione e all'auto colonna di ritirarsi con ordine da Ponowka. La fitta nebbia rende molto difficile l'azione, e sembra ad un dato momento che i carabinieri non riescano a tener duro, ma mi sbaglio, sono le munizioni che mancano. Racimolo quanto é possibile in cartucce di moschetto e di fucile mitragliatore e la resistenza é assicurata in pieno. Tre camioncini russi colpiti sono costretti a fermarsi; gli uomini che vi erano trasportati vengono avanti a piedi armati di parabellum, e combattono accanitamente sparpagliandosi dietro le case. Giunge ogni tanto qualche colpo di mortaio e la manovra aggirante del nemico si profila chiaramente. Il comando di divisione e l'autocolonna sono però già al sicuro ed i carabinieri hanno assolto in pieno il loro compito. Vi sono ancora due pezzi della nostra artiglieria che sparano, e dò perciò ordine, a mezzo di motociclisti, di ripiegare in direzione di questi e di schierarsi in difesa degli stessi. Ripiegati i pezzi carabinieri ed artiglieri lasciano Popowka. Nell'azione che ha visto i carabinieri all'altezza delle gloriose tradizioni dell'Arma, 4 militari sono rimasti uccisi, 10 feriti e 5 dispersi. Appena fuori da Popowka, siccome é in corso da parte del 6° bersaglieri una manovra di alleggerimento in favore dei nostri reggimenti accerchiati il sig. generale Vaccaro chiede ed ottiene i carabinieri reduci dalla precedente azione. Mancano già i viveri ed occorre cibarsi di poca e cattiva farina impastata con acqua e bruciata al fuoco. Ai reggimenti intanto viene dato l'ordine di ripiegare e di aprirsi un varco. Il movimento ha inizio verso le ore 23; in testa vi é il colonnello Contini, e con il grosso del 54° il colonnello Viale. Il nemico intuisce l'azione e piomba con carri armati sulla testa e sui fianchi della colonna. L'avanguardia con il Contini riesce a sfondare l'accerchiamento ed a raggiungere i resto della divisione, il grosso del 53° e tutto il 54° hanno invece la peggio e non danno più notizie. I nuclei reggimentali Ricci e Opes seguono la stessa sorte. Nella notte sul 22 il comando di divisione si porta a Kijewkoje, i carabinieri precedono come avanguardia. QUARANTADUE GRADI SOTTO ZERO.
Giorno 22 dicembre 1942
Vengono comandati vari posti di blocco col compito di fermare e di avviare ai comando di divisione tutti gli elementi sparsi di varie divisioni che giungono nella zona.
A sera i carabinieri rimasti a disposizione del generale Vaccaro rientrano alle sezioni; vi é però l'ordine di un nuovo movimento e pertanto, malgrado le precarie condizioni fisiche degli uomini, viene predisposta ogni cosa che verrà nelle prime ore del mattino. QUARANTA GRADI SOTTO ZERO.
Giorno 23 dicembre 1942
I tre autocarri rimasti a disposizione della sezione non possono più Proseguire causa la deficienza di benzina e vengono perciò abbandonati. Il prezioso liquido residuo nei serbatoi viene offerto alle autovetture del comando e i carabinieri autolizzano due carri a nafta; su questi caricano gli uomini, qualche zaino e le munizioni. Alle ore 4 la "Sforzesca" inizia il movimento verso la valle Negolnaja con pessime condizioni atmosferiche. I carabinieri sono di avanguardia e perciò viaggiano su autocarri scoperti; il nemico é vicino ed occorre potere fare fuoco in ogni momenti ed in qualsiasi direzione. A metà strada giunge l'ordine di fermarsi e li schierarsi in caposaldo. Viene distribuito un pezzo di carne cruda che ciascun carabiniere provvederà a far cuocere. Non c'é altro e malgrado, tutto si và. La situazione generale va sempre più peggiorando e tutto ciò che può appesantire la marcia viena distrutto. Per tutta la notte una squadra di 20 carabinieri é richiesta in linea e resta a servizio di vedetta.QUARANTA GRADI SOTTO ZERO.
Giorno 24 dicembre 1942
Il 6° bersaglieri occupa combattendo Krassnojarowka. Nella notte le truppe della "Sforzesca" e con essa le sezione muovono verso la località sopra citata. La marcia é resa aspra dal freddo intenso (42 gradi sotto zero) con bufera di neve e dal freddo intenso e dagli attacchi avversari. Un numero rilevante di carabinieri é colpito da congelamento' agli arti inferiori.
Giorno 25 dicembre 1942 (NATALE)
Alle ore 5 si giunge a Krassnojrowka che é ancora in fiamme e le truppe si schierano in difesa dell'abitato. Il paese é infestato da partigiani dispongo che 4 pattuglie di carabinieri eseguano ininterrottamente servizi di rastrellamento. Viene dato l'ordine di distruggere tutti gli autocarri che trasportano uomini; i carabinieri ancora validi devono quindi marciare a piedi e la temperatura segna 42 sotto zero. Il nemico é alle calcagne e il 29° C.A. ordina di puntare sú Nisah Petrowaskj.
Giorno 26 dicembre 1942
La ormai sparuta colonna inizia il movimento verso le ore 3. La marcia lunga e dura: 44 sotto zero. E' quasi impossibile resitere ed il numero lei carabinieri congemati aumenta. Alle ore 12 aerei tedeschi mitragliano e bombardano erroneamente la nostra colonna cagionando molte perdite fra i soldati. Verso l'imbrunire si giunge a Mariewlut, ma il paese é disturbato la partigiani ed occorre snidarli dalle case. I carabinieri entrano come avanguardia nel paese e la dimostrazione di forza consiglia ai ribelli il silenzio. Per tutta la notte però, pattuglie di carabinieri armate di fucili mitragliatori ispezionano e sorvegliano le abitazioni rastrellando i borghesi atti alle armi per età e per fisico.
Giorno 27 dicembre 1942
Alle ore 12 si riparte verso sud per eseguire un piccolo spostamento. Si é appena arrivati che giunge tempestivo l'ordine di riunirsi per riprendere la marcia verso sud est. Alle ore 24 si é pronti sebbene il fisico é ormai completamente all'esaurimento. La bufera si accende i viveri mancano, e, malgrado tutto si va ( 45 GRADI SOTTO ZERO).
Giorno 28 dicembre 1942
Appena iniziato il movimento, partigiani attaccano la coda della colonna ma, presto scompaiono. Alle ore 5,30 si giunge a 3 Km da Bolschoj-Trmowij, località fissata per la sosta, ma ecco che un aereo germanico si abbassa e lancia un messaggio. Il messaggio dice che Bolschoj é tenuta da rilevanti forze russe e che occorre tempestivamente cambiare direzione e portarsi verso Skassiskaja. Si sono già percorsi 45 Km e per raggiungere la nuova meta ve ne sono altri 50. Si ritorna perciò indietro con l'intento di portarci sul passo di Sckeplowskij, ma il villaggio é occupato dai russi che dispongono di carri armati. Si cambia perciò nuovamente direzione e si va avanti guidati dalla bussola. Altri automezzi vengono distrutti e abbandonati, la temperatura oscilla dai 40 ai 42 gradi sotto zero ed i carabinieri giovani ed anziani perdono terreno. E' la tappa più dura che va da una notte all'altra durante la quale si combatte l'avversario, il freddo, la neve, la fame, tutto. Chi sa trovare in se stesso le ultime riserve morali sarà salvo, chi si abbandona é perduto. Alle ore 24 si giunge finalmente alla meta agognata ma in pochi; molti ci raggiungono il giorno successivo.
Giorno 29 dicembre 1942
Si riordinano le sezioni alla meglio e si provvede a ricoverare in ospedali tedeschi gli infermi.
Giorno 30 dicembre 1942
Alle ore 7,15 si parte alla volta di Nowo Nikolajew. E' necessario fare in fretta perchè il nemico é piombato sui rumeni al nostro fianco e si dirige su Nowo Nikolajew. Si é purtroppo in attesa del carburante per trasportare i feriti che non é stato possibile ricoverare, ma la nafta ritarda e qualche militare viene lasciato nelle case nel villaggio che é ancora difeso dai tedeschi. Nel pomeriggio la divisione raggiunge la zona di Jessa Uloff. TEMPERATURA INVARIATA.
Giorno 31 dicembre 1942
Il comandante del 29° C.A. Germanico porta di persona il suo compiacimento per l'opera compiuta dalla divisione. Le bandiere dei reggimenti vengono riconsegnate ai singoli comandanti. Porto ai carabinieri l'elogio del generale comandante la divisione e l'esortazione a ben continuare per l'onore della Patria e delle nostre Armi.
Giorno 1 gennaio 1943
Trasferimento per via ordinaria a Ust Prowalskij.
Giorno 2 gennaio 1943
Trasferimento per via ordinaria. a Forschtadt.
Giorno 3 gennaio 1943
Trasferimento per via ordinaria a Lissckaja.
Giorno 4 gennaio 1943
Trasferimento per via ordinaria, in ferrovia, a Rikowo.
Giorno 5 gennaio 1943
Trasferimento in ferrovia a Stalino.
Posta Militare, lì 7 gennaio 1943
Il CAPITANO COMANDANTE LE SEZIONI
-Citanna Edgardo-
Rispetto ai 12.521 uomini in forza alla divisione al 1º luglio 1942, al 1º gennaio 1943 vennero rilevati 4.802 uomini.