• Home
  • Ricerche
  • Storie
  • Russia: Rapporti sui fatti d'arme in cui prese parte il Battaglione Morbegno

Russia: Rapporti sui fatti d'arme in cui prese parte il Battaglione Morbegno

5° RGT. Alpini - BTG. "Morbegno"
COMANDO
------------------------------------------------------

RAPPORTI SUI FATTI D'ARME IN CUI PRESE PARTE IL BTG. "MORBEGNO"

dal 16 gennaio al 30 gennaio 1943 - XXI°

 

 

 

 

Il batteglione "Morbegno" al comando del Magg. in S.P.E. Sarti Romualdo è alle dipendenze del Settore "Romeres",del 278° Regg. Ftr. della Divisione "Vicenza", sul fronte del fiume Don da Builowka a Kuwschin (Semeiki) e coopera a respingere attacchi condotti dalle fanterie russe prevalentemente sul fronte del Battagllone "Vestone" che è schierato sulla sinistra ed a sopprimere tentativi di infiltrazione nei giorni 15 e 16 gennaio 1943.

Nel successivo giorno 17 gennaio, ricevuto l'ordine di abbandonare il fronte del Don inizia il movimento alle 17:30 lasciando sul posto i previsti elementi di mascheramento.


18 gennaio 1943

Il Battaglione raggiunge, al completo dei suoi effettivi a dei suoi mezzi, Mars ove sosta alcune ore spostandosi quindi su Podgonoje dopo altra breve sosta notturna, schierato a cavallo della ferrovia, raggiunge Samoilenkow alle ore 14:00 del 19 gennaio.

 

PERDITE: 

Ufficiali

Sottufficiali e truppa

Caduti

-

1

Feriti e congelati

-

1

Dispersi

-

1

 

 

20 gennaio 1943

Alle ore 2 il Battaglione riparte verso Postojallij costituendo la retroguardia della Divisione "Vicenza". Giunta la Divisione presso il bosco ad est della predetta località, viene ordinato al Magg. Sarti di lasciare il compito di retroguardia e di occupare il paese.

Il Battaglione attacca con la 45ª Comp. avanzata, 47ª Comp. primo rincalzo, 44ª Comp. 107ª Comp. e C.C. in secondo rincalzo.

L'azione, svolta in concomitanza col Btg. "Vestone" porta alla rapida fuga dei difensori di Postojallij.

 

PERDITE: 

Ufficiali

Sottufficiali e truppa

Caduti

-

2

Feriti e congelati

-

2

Dispersi

-

1

 

21 gennaio 1943

Alle ore una il Battaglione riparte verso Nowo Karkowka ancora con funzione di retroguardia della Divisione "Vicenza". Alle 3 giunta la colonna della Divisione presso il bosco ad est della strada per Olchowalka viene assalita da elementi di avanguardia sovietici. La colonna s'arresta ed il Battaglione "Morbegno" riceve l'ordine di sventare la minaccia. Nel combattimento che segue vengono feriti: mortalmente il Ten. Bosio Ferruccio, il Serg. Magg. Perego Arturo e 9 alpini nell'arduo compito d'impedire il propagarsi fra le salmerie del panico prodotto dalla sorpresa.

I russi sono respinti e la colonna può riprendere la marcia. Giunge frattanto l'ordine che il Battaglione "Morbegno" ritorni alle dipendenze del 5° Regg. Alpini.

faticosamente, facendosi strada nell'intricato incrociarsi di fuggiaschi tedeschi, ungheresi ed italiani a piedi, in autocarro ed in slitta, il Battaglione raggiunge Nowo Karkowka all'alba ove si unisce col Reggimento in sosta da un paio d'ore. Dopo breve sosta per medicare i militari feriti e congelati il Battaglione parte con il 5° Regg. Alpini e giunge a Nowo Dimitrowka alle 23.

 

PERDITE: 

Ufficiali

Sottufficiali e truppa

Caduti

-

1

Feriti e congelati

2

10

Dispersi

-

9

 

22 gennaio 1943

Il Battaglione riprende la marcia diretto a Scheliakino come retroguardia del Reggimento, ma dopo un'ora, la marcia si arresta perchè i battaglioni di testa della colonna "Tridentina" hanno incontrato serie difficoltà nell'occupare il paese. Alle ore 14 giunge l'ordine di raggiungere la testa della colonna unitamente alla 31ª Batteria del Gruppo "Bergamo".

Il Magg. Sarti, vista l'impossibilità di percorrere la strada ed il ponte di fondo "balka" affollati di slitte e carri tedeschi e ungheresi e di fuggiaschi di tutte le nazionalità, in testa al Battaglione, esce dalla strada e supera il dosso che nasconde Scheljakino.

Durante questo movimento un'importante colonna di slitte tedesche terrorizzate dal fuoco di due carri armarti comparsi a circa 2 chilometri a sud ovest investe il Battaglione che stà sfilando e separa la 44ª Comp.; parte della 47ª Comp. e tutte le slitte dei rifornimenti del Battaglione.

Questi elementi giunti a Scheljakino nella notte, non riusciranno più a ricongiungersi con il rimanente Btg.
Superato il dosso e giunto nei pressi di Scheljakino il Maggiore Sarti para la minaccia di due autoblindo sovietiche con un pronto contrattacco operato dalla 45ª Comp. e dalla C.C. appoggiata dal tiro della 107ª Comp. A.A. e dalla 31ª Batteria del Gruppo "Bergamo".

Calate le tenebre e perso il collegamento con il resto del Reggimento che ha lasciato SchelJakino, il Magg. Sarti, ingannato dallo sfilamento di numerose slitte e da una fitta colonna dei reparti rimasti separati dalla sua colonna, prosegue in direzione di Warvarowka.

 

23 gennaio 1943

Verso la mezzanotte il Battaglione giunge ad Ossadtschij dove prende contatto con elementi nemici che riesce a travolgere.

Prosegue quindi su Warvarowka ove le truppe hanno sistemato a difesa l'abitato in cui si celano numerosi mezzi corazzati. Nell'impetuoso assalto che porta alla conquista, con grave sacrificio, delle prime case del paese trovano gloriosa morte combattendo il Sottotenente Dho ed il Sottotenente Ferrara con 18 Alpini. Circa 25 sono feriti. La situazione però diviene insostenibile.

I carri, invulnerabili all'offesa della 31ª Batteria e delle armi della 107ª Comp. recano altre dolorosissime perdite ed il Magg. Sarti ordina il ripiegamento su Ossadtschij.

Il movimento incalzato e premuto dal nemico avviene ordinatamente grazie al pronto intuito del Capitano Emanuelli ed al sacrificio di quasi tutta la 107ª Comp. A.A. che ha 3 cannoni 47/38 schiacciati dai carri russi.

Giunto il Battaglione presso Ossadtschij incontra il flusso di colonne di salmerie, slitte e uomini fuggiaschi che creano disordine e panico nei reparti, prontamente e faticosamente arginati dal Capitano Emanuelli e dal Tenente Loffredo.

Alle ore 4:00 il nuovo e più violento attacco di carri ed autoblindo provenienti da Scheljachino aggancia ancora il Battaglione e lo fraziona in piccoli gruppi che continuano a combattere isolatamente tentando di sottrarsi all'incalzare ei carri che intimano la resa.

Il Magg. Sarti cade in combattimento. All'alba il Battaglione è suddiviso in piccoli gruppi di uomini e slitte che, al Comando del Capitano Amighetti, del Capitano Spada, del Tenente Noseda, del Tenente Bonari, e di altri Ufficiali tentano di uscire dalla stretta dei carri sfruttando la poca copertura del terreno e sparpagliandosi su vasta superficie, in direzione di ponente. Del Capitano Emanuelli comandante la 45ª Comp. e del Tenente Loffredo comandante la 107ª Comp. A.A. più nessuna traccia è possibile ritrovare.

Le perdite subite da questa parte del Battaglione son da computarsi in circa:

 

PERDITE: 

Perdite

Caduti

150

Feriti e congelati

250

Dispersi

150

 

Si costituisce allora al comando del Capitano Amighetti un piccolo reparto di una ventina di superstiti che si vanno raccogliendo e che durante il giorno affluiscono strada facendo sottraendosi all'offesa dei carri che continuano ad assalire i superstiti, obbedendo ai richiami del Tenente Noseda e Bonari e dei sottufficiali che sono con loro. Tra essi giunge il S. Ten Bianchi, ferito al braccio destro ed il Serg. Magg. Traversa e Colombo attardatasi nel tentativo riuscito solo in parte di distruggere i documenti e la cassa del Battaglione dopo che un carro armato ne aveva sconquassato i cofani, e la slitta, rendendoli intrasportabili.

Alle ore 5:30 gli elementi del Battaglione "Morbegno" rimasti separati il giorno antecedente dal resto del Battaglione, ed asseragliati in Scheliakino per controbattervi, durante la nottte l'offesa di carri russi e di nuclei partigiani, partono per raggiungere la colonna ove marcia il 5° Regg. Alpini. Li comanda il Magg. Fabrocini rimasto a disciplinare il traffico sul ponte della strada ad est di Scheljakino sino alle ore 19:00 della sera precedente per ordine del Comandante del Corpo d'Armata Alpino.

La piccola colonna dei predetti elementi del Battaglione "Morbegno" raggiunge la colonna della Divisione di Fanteria "Vicenza" comandata dal Generale Pascolini. Il Gen. Pascolini ordina al Magg. Fabrocini di formare, con gli elementi ai suoi ordini, il grosso d'avanguardia della colonna che è preceduta dalla compagnia Pionieri tedeschi del Cap. Ruppert.

Alle ore 7.30 circa, pattuglie di sicurezza tedesche avvistano carri armati russi all'attacco. Il grosso d'avanguardia si schiera con le artiglierie della colonna. Due carri armati attaccano. Uno di essi viene immobilizzato dall'artiglieria, l'altro riesce a fuggire. Nell'assalto al carro fermo, l'equipaggio che tenta di difendersi con violento fuoco delle armi di bordo e delle pistole mitragliatrici, viene ucciso.

In questo assalto si distinguono il S. ten. Bogani Gianfranco il Cap. Magg. Scaccabarozzi Benedetto ed il Cap. Magg. Canclini Emilio che riportano le armi tolte ai russi uccisi.

La colonna prosegue in direzione Warvarowka. poco prima di Ossadtschij, il terreno coperto di cadaveri testimonia la violenza della lotta sostenuta dal battaglione nella notte e tra le salme viene mostrata, dal Ten. Cappellano Don Segalla, quella del Magg. Sarti che giace colpito in fronte da una raffica di pistola mitragliatrice.

Ore 9:30 - Allarmi - Carri - L'artiglieria si schiera presso le prime case di Ossadtschij; sette carri russi attaccano la colonna. Sei di essi vengono immobilizzati dalla nostra artiglieria. Nel combattimento per la distruzione degli equipaggi dei carri si distinguono per lo spirito aggressivo il S. ten. Bogani, il Cap. Magg. Scaccabarozzi Benedetto, l'alpino Della Nave, l'alpino Rubia Mario, il Cap. Magg. Ratti che è stato ferito ed il Serg. Magg. Zugnoni Edoardo che ha avuto il suo pezzo da 47/32 schiacciato dai carri russi nella notte precedente. Essi riportano le armi tolte ai difensori dei carri che non vollero arrendersi.

La colonna prosegue disordinatamente in direzione di Warvarowka, mentre il Magg. Fabrocini, riordinato il piccolo reparto vi unisce tutti i superstiti del Battaglione "Morbegno" che in questa località è stato assalito e sbandato durante la notte precedente da numerosi carri armati e di fanterie russe autotrasportate. Con gli alpini così raccolti (alcuni dei quali liberati dalla prigionia) vengono formate due piccole compagnie che riprendono la funzione di grosso di avanguardia. A Warvarowka giunge l'ordine di cambiare itinerario e di dirigere su Tschuprinin ove si giunge all'imbrunire.

Ore 15:00 Viene ordinato l'attacco dell'abitato che risulta presidiato da due carri armati medi e da duecento o trecento fanti russi.

Ore 16.30 Dopo breve preparazione di artiglieria si inizia l'attacco di Tschuprinin che viene rastrellato dai seguenti reparti: 47ª Comp. di formazione sulla sinistra, 44ª Comp. di formazione al centro, Pionieri tedeschi a destra.

 Ore 18:00 il Ten. Trevisan della 44ª Comp. comunica di aver scoperto due carri armati medi e di attaccarli. Contemporaneamente il combattimento si accende in mezzo alle case e si fraziona in una serie di episodi violentissimi e di sanguinose lotte corpo a corpo fra esigui gruppi di partigiani con fanti russi, appoggiati dai carri e gruppi di alpini. Nell'azione contro un carro che tenta di sorprendere sul fianco la squadra comandata dal Cap. Magg. Scaccabarozzi, viene colpito a morte il S. Ten. Bogani che fin dal mattino si era prodigato instancabilmente negli scontri già sopra riferiti. L'alpino Bernasconi Luigi è colpito in modo gravissimo al petto e rifiuta di essere accompagnato al posto di medicazione e viene da solo a riferire sull'andamento della lotta.

Ore 19:30 I carri armati russi sono immobilizzati. Si apprende la gloriosa morte del Cap. Magg. Scaccabarozzi su di un cannone anticarro russo strappato al nemico. Il Serg. Magg. Zugnoni Edoardo alla 107ª Comp. che combatteva con la 47ª Comp. di formazione, colpito, prima di morire ha nobili parole di devozione alla Patria. In altri episodi della durissima lotta, vengono feriti il Ten. Ostinelli e l'apino Robustelli ferito alla gola mentre poneva un grappolo di 5 bombe a mano fra i cingoli di un carro.

Le squadre del Ca. Magg. Scandella Bortolo e del Cap. Magg. Canclini Emilio Guidate dal S. ten. Merlini e dal Sergente Colombo, sono riusciti ad immobilizzare due carri medi. Molti alpini e graduati che hanno destato l'ammirazione dei camerati tedeschi sono feriti o morti.

I carri russi si difendono disperatamente appoggiati da un numero soverchiante di partigiani e di fanti. L'intervento di due passi anticarro ungheresi non serve che a provocare la loro distruzione per opera di due carri armati T34 che, rimasti fin'ora nascosti fra le case occupate dai tedeschi, improvvisamente escono dal loro nascondiglio sparando con tutte le armi.

Ore 20:30 Uno dei T34 fa irruzione sulla colonna della Divisione "Vicenza" e en distrugge le artiglierie che stavano andando in batteria.

Ore 21:00 I russi dopo violentissimo tiro preparatorio con mortai da 82 e da 50 mm. contrattaccano. La lotta si riaccende furibonda fra le case ove gli alpini si difendono disperatamente, ed il boschetto a nord del villaggio, ove i fanti della "Vicenza" respingono alla baionetta due attacchi condotti con estrema violenza.

Ore 23:30 il nemico rinuncia ad ogni attacco ed il Magg. Fabrocini raduna gli alpini del "Morbegno" superstiti.

 

24 gennaio 1943

Alle 2 si parte per Grezinin ove giunge alle ore 14.

 

25 gennaio 1943

Dopo aver pernottato a Grezinin al mattino del 25 fatto segno a raffiche di mitragliatrice da parte di sparuti nuclei di partigiani la colonna riparte diretta a Nikitowka ove giunge la coda della Divisione "Tridentina" e pernotta.

 

26 gennaio 1943

Viene raggiunto il Regg. sulla collina di Arnautowo. Il Magg. Fabrocini rientra al Comando di Reggimento ed i superstiti del "Morbegno" vengono provvisoriamente riuniti alla Compagnia Comando Reggimentale.

Nel combattimento di Tschuprinin si sono particolarmente distinti il S. ten. Bogani, caduto, il Capitano Negri Luigi, il Ten. Beretta Umberto, il S. ten. Periti, il S. ten. Curioni, il S. ten. Pizzocaro, il S. ten. Monteverde, tutti feriti ed attualmente dispersi, ed il S. ten. Merlini Ugo presente al reparto.

Il Serg. Magg. Zugnoni Edoardo, il Cap. Magg. Scaccabarozzi Benedetto, Caduti, il Serg. Magg. Pozzerlo guido, il Serg. Magg. Tantorio Pietro, il Serg. Bianchi Egidio, l'alpino Robustelli Severino, l'alpino Bernasconi Luigi, feriti e dispersi. Il Cap. Magg. Canolini Emilio, il Cap. Magg. Scandelle Bortolo, l'alpino Rubia Mario e l'alpino Della Nave Giovanni presenti al reparto.

 

PERDITE: 

Ufficiali

Sottufficiali e truppa

Caduti

7

190

Feriti e congelati

8

250

Dispersi

4

230

 

24 gennaio 1943

La piccola colonna di superstiti comandata dal Capitano Amighetti giunge a Samarino ove, per ordine del Corpo d'Armata Alpino, il Ten. dei CC. RR. Villagrossi, la riunisce alla colonna di un battaglione tedesco di pionieri di passaggio di cui fanno parte anche i superstiti della 23ª Sezione Salmerie ed a cui si sono accodati numerosi sbandati di tutte le divisioni italiane, ungheresi e tedesche.

 

25 gennaio 1943

La marcia viene ripresa alle prime luci del 25. La colonna appena passata la ferrovia Nikolajewka-Waluiki, nel pomeriggio viene attaccata da gruppi di partigiani e di fanti russi. Pionieri e battaglione "Morbegno", dopo un'ora di combattimento riescono ad attraversare l'abitato di Mandrowa ed a portarsi a Soliwanowo dove pernottano. Il S. Ten. Bianchi, benchè ferito, si è distinto per audacia e spirito aggressivo nel compiere ardite azioni di pattuglia.

 

PERDITE: 

Ufficiali

Sottufficiali e truppa

Caduti

-

8

Feriti e congelati

-

-

Dispersi

23

50

 

26 gennaio 1943

Alle ore 3 viene ripresa la marcia. I superstiti del Battaglione "Morbegno" sono retroguardia. All'alba la colonna viene ancora attaccata dai partigiani e regolari che, celati sugli alberi del bosco di Timonowo terrorizzano con azioni violentissime di fuoco. La massa di sbandati che segue la colonna intralcia i movimenti e l'azione. Aerei russi sorvolano e spezzonano il luogo di combattimento. Il S. Ten. Bianchi viene ferito al viso da un colpo di "Parabellum" a bruciapelo mentre attaccava un gruppo di partigiani.

Il Ten. Bonari e Noseda si prodigano senza tregua per frenare il panico e controbattere le offese nemiche. Alle ore 22:00, dopo aver lentamente avanzato combattendo tutto il giorno fra invalutabili continue perdite la colonna giunge e pernotta a Prinzewka.

 

PERDITE: 

Ufficiali

Sottufficiali e truppa

Caduti

-

8

Feriti e congelati

1

-

Dispersi

-

40

 

27 gennaio 1943

La colonna raggiunge senza incidenti Kasebtschejewkn ed il 28 si presenta al presidio tedesco di Olchowatka, il 29 dopo aver lasciato feriti e congelati gravi ad un'infermeria campale germanica che li deve trasportare a Karkow, lo sparuto manipolo di superstiti prosegue fino a Woltschansk ove giunge alle 12:00 del giorno 30 e donde, in ferrovia viene inoltrato a Karkow il giorno 31.

 

TOTALE GENERALE PRESUMIBILE DELLE PERDITE DEL BTG

 

PERDITE: 

Ufficiali

Sottufficiali e truppa

Caduti

7

210

Feriti e congelati

11

263

Dispersi

27

831

 

 

 

 

 

 

Il Maggiore Comandante

G. Fabrocini

 

 

 

 

 

Dott. Riccardo Ravizza  - All Rights Reserved

Ruolo periti ed esperti n. VA - 748  - Marchio editoriale p.iva IT03821110123 


QUESTO SITO WEB UTILIZZA SCRIPTS E GOOGLE ANALYTICS...

X

Right Click

No right click