Il 20 febbraio si costituiscono, rispettivamente, a Novara e ad Arona il 249° ed il 250° fanteria. Destinata in zona d'operazioni, la brigata è inviata, in ferrovia nei giorni dal 5 al 7 maggio, fra Crauglio, Visco e S. Vito al Torre. Nella notte sul 12 maggio si trasferisce sulla sinistra dell'Isonzo: il 249° a Bosco Lancia ed il 250° a Bosco Triangolare (58a divisione). Nella notte successiva i reggimenti sono dislocati il primo a Vizintini ed il secondo a q. 187 e per l'alba del 22 maggio sono schierati in prima linea, rilevando riparti dei reggimenti 20° e 210° sulla fronte compresa fra le falde sud di q. 309 ed il saliente della nostra linea, 400 metri a sud-ovest della q. 378. Il 23 la brigata si accinge a ricevere il suo battesimo del fuoco. Essa deve puntare su q. 363 e sulle retrostanti posizioni avversarie in direzione di Plenski - Novelo - Temnizza e colmare tempestivamente il vuoto che dovesse formarsi fra le sue truppe e la 4a divisione. Sferrato l'attacco i battaglioni, II/249° e I/250°, riescono ad avvicinarsi alle posizioni avversarie nonostante il nutrito tiro di sbarramento. Il 24 l'azione prosegue, ma la reazione del nemico consente soltanto lievi progressi che i riparti saldamente mantengono. Fino al giorno 27 una intensa attività di pattuglie tiene in continuo allarme il nemico. Il 28, il 250° è ritirato a Sdraussina, mentre il 249° è dislocato in rincalzo, sulla linea delle quote 308, 291, 278, ove sosta fino al 29, nel qual giorno si reca anch'esso a Sdraussina. Nella notte sul 5 giugno il 249° ritorna in prima linea sul Dosso Fajti, nel tratto q. 376 - q. 366, e la notte successiva il 250° si schiera alla sua destra, da q. 366 a q. 309. Nei giorni 19 e 20 giugno la brigata, sostituita dalla "Massa Carrara", si reca a Sdraussina per spostarsi il 21 a S. Maria la Longa, alla temporanea dipendenza della 2a divisione. Il 24 è nuovamente trasferita nella zona fra Chiasottis, Lavariano, Gris e Cuccana, per un breve periodo di riordinamento, fino al 5 luglio, nel qual giorno ritorna in linea sul Dosso Fajti. Nei giorni 21 e 22, rilevata dalla "Arno", si porta prima a Sdraussina e poi, il 23, fra Romans e Versa. Il 13 agosto è inviata a Rubbia e il giorno successivo si scambia colla "Arno". Il 19, dopo intensa preparazione di artiglieria durata due giorni, è ripresa l'azione offensiva col compito, per la "Pallanza" di occupare la seconda fascia di trinceramenti nemici verso q. 378 e le pendici sud-ovest del Golnek. Le prime ondate raggiungono le immediate posizioni avversarie, ma dopo tre ore di lotta accanita, mancando l'appoggio alle ali, sono obbligate a ripiegare sulle posizioni di partenza. Accorso in rincalzo il II/249° ed unbattaglione del 111°, l'attacco è rinnovato con intenso accanimento ed è occupata la trincea che corona la q. 378, ma il violento tiro, proveniente dall'Hermada, da Selo e da M. Santo, non consente alle truppe agenti contro la q. 464 (Selletta) di fare ulteriori progressi, sì che quelle operanti sulla q. 378, non più sorrette a destra, sono costrette a ripiegare anch'esse, lasciando però dei nuclei aggrappati sulle pendici ovest dell'altura. Si sono per queste azioni maggiormente distinti i battaglioni I/249° e III/250°. Nei giorni dal 20 al 23 agosto si svolge sul Fajti una lotta accanita per la conquista di quella importante posizione e specialmente della q. 378, che passa più volte dalle nostre mani a quelle del nemico finchè, il 23, i riparti della "Pallanza" riescono a guardagnare alquanto terreno, avvicinandosi molto alla contrastata quota. Il loro contegno merita la citazione sul bollettino di guerra del Comando Supremo ed è ricordato anche nella motivazione della medaglia d'argento che verrà più tardi concessa alle due Bandiere. Rilevata in linea nella notte sul 24 agosto, la brigata è prima raccolta a Borgo Trevisan tra Gradisca e Romans e poi, il 25, trasferita a S. Vito al Torre. Il 6 settembre ritorna nei pressi di Sdraussina, da dove disloca a turno, un battaglione per reggimento in terza linea a q. 64 ed al Veliki Pecinka. Destinata in altra zona, il 15 settembre è inviata a Palmanova, ma un nuovo ordine la trasferisce, il 19, a S. Maria la Longa (69a divisione), ove sosta fino al 1° ottobre, nel qual giorno è inviata, in ferrovia, da Palmanova a Pieve di Schio che raggiunge il 2. Nei giorni dall'11 al 14 ottobre la "Pallanza" è schierata in linea fra Colle di Mogentale - M. Pruche - M. Ciparle. Il 17 il nemico attacca il tratto fra i "Roccioni" orientali di M Majo e Cavallaro, riuscendo il 18, ad occupare la Selletta sui "Roccioni" che è ripresa dal battaglione alpini Saccarello e dalla 7a compagnia del 249°, il cui comandante cade sul campo. Il nemico tenta più tardi di occupare i "Roccioni" e Cavallaro, ma è respinto con perdite ed uguale sorte subiscono due suoi attacchi operati il 13 ed il 15 novembre sulla sinistra della q. 1472. Il resto dell'anno la brigata lo trascorre sulla citata fronte, alternandovi i suoi battaglioni.
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La "Pallanza" continua a presidiare la fronte dell'Alto Posina. Il 23 marzo il 250°, sostituito dal 14° bersaglieri, si trasferisce dalla linea del Pruche nella zona fra Torrebelvicino, Colareda e Vallortigara. Dal 15 al 19 aprile il 250° sostituisce il 249°. Dopo un'alternativa fra i due reggimenti durata fino al 15 luglio, il 16 la "Pallanza", rilevata dalla IV brigata bersaglieri, inizia il trasferimento a scaglioni nella zona di Torrebelvicino che termina il 23. Dopo la sosta di un mese, durante il quale attende ad esercitazioni, dal 23 agosto al 4 settembre sostituisce la IV brigata bersaglieri nella fronte dell'alto Posina ed è da essa a sua volta rilevata dal 5 al 9 ottobre dopo di aver compiuto il solito turno di linea, durante il quale è degno di rilievo il colpo di mano compiuto in 6 ottobre su q. 1200, allo scopo di tenere in allarme il nemico. Il 19 ottobre il 250° è trasferito in Valle dei Signori quale riserva di corpo d'armata. Fra il 30 ottobre ed il 1° novembre la brigata è richiamata in linea per la prova finale. Essa sostituisce la "Volturno" sulla fronte M. Novegno, M. Gamonda, Sogli Bianchi ed il 2, mentre il 249° esegue un colpo di mano verso Laghi occupando il tratto di fronte Molin - C. Menara, la "Pallanza" ha ordine di avanzare per inseguire il nemico in ritirata. Il 249° scende per la Val Posina e si incolonna sulla strada di Campomolon coi battaglioni I e II; il III muove dai Sogli Bianchi per Case Viosa, espugna il Seluggio e prosegue per Case Scatolari e Buratti verso Campomolon. Il 250° si porta prima ad Arsiero e poi prosegue anch'esso per Campomolon. Il 3 il III/249°, giunto a Campomolon, occupa con un plotone Soglio d'Aspio e si schiera fino al Passo della Vena, che è più tardi occupato dal I/250°. Il 4 la "Pallanza" si avvicina a S. Sebastiano ove trovasi una divisione di Kaiser-Jager che viene accerchiata e fatta prigioniera dal 249°, mentre il 250° resta in riserva a Tezzeli. L'armistizio "Badoglio" trova a S. Sebastiano la brigata.
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249° Regg. Fanteria: Ufficiali, n. 50 - Truppa, n. 30.
250° Regg. Fanteria: Ufficiali, n. 13 - Truppa, n. 17.
249° Regg. Fanteria, Ufficiali e militari di truppa, n. 69.
250° Regg. Fanteria: Ufficiali e militari di truppa, n. 36.
COMANDANTI DELLA BRIGATA. |
Col. brig. CAJANI Bonifacio, dal 20 febbraio al 27 maggio 1917. Brig. gen. DE ANGELIS Giovan Battista, dal 28 maggio 1917 al termine della guerra.
COMANDANTI DEL 249° REGGIMENTO FANTERIA. |
Colonnello FONTE Roberto, dal 2 marzo al 12 maggio 1917. Colonnello BRUNI Guido, dal 13 maggio 1917 al termine della guerra.
COMANDANTI DEL 250° REGGIMENTO FANTERIA. |
Ten. colonnello DELLA CHIESA D'Isasca Giorgio, dal 20 febbraio al 25 marzo 1917. Colonnello ZABERT Giuseppe, dal 25 aprile al 31 luglio 1917. Colonnello PRATOLONGO Arturo, dal 4 agosto 1917 al termine della guerra.
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