BORGO S. DALMAZZO
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(13a, 14a, 15a, 99a e 117a Compagnia)
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Nell'agosto 1914, il "Borgo S. Dalmazzo", dalla sede di Cuneo, si trasferisce a Tolmezzo e nella valle But a presidio del confine carnico; l'inizio delle ostilità, nel maggio 1915, lo trova dislocato nel settore But - Degano sulle importanti posizioni di M. Paularo - M. Dimon con nuclei di osservazione a Pizzo Avostanis - passo di Pramosio - M. Scarnitz - Cuestalta - Creta Rossa - M. Lodin - Cima Val di Puartis. Ai primi movimenti del nemico la forza di tali nuclei viene immediatamente aumentata e s'inizia il lavoro di rafforzamento del terreno. Nei giorni seguenti, riparti di fanteria, appoggiati da notevoli concentramenti d'artiglieria, provano inutilmente a rompere la nostra linea di difesa; un tentativo più violento viene effettuato il mattino del 3 luglio, quando, dopo fuoco tambureggiante diretto contro tutte le posizioni da Pizzo Avostanis a Cima Val di Puartis e poscia ridotto al solo tratto Avostanis - passo di Pramosio - M. Scarnitz - Cuestalta, un battaglione nemico, sceso dal Koverhohe, punta rapido e deciso contro Pizzo Avostanis. Il contegno dei difensori, ai quali si sono unite squadre di artiglieri, ed il tempestivo spostamento ed intervento di riparti di riserva, frusta l'azione dell'avversario che, dopo aver attaccato anche la fronte M. Scarnitz - Cuestalta con esito negativo e con gravi perdite, ripiega sulle trincee di partenza. Va maturandosi intanto il disegno per la conquista di Punta Medatte, ed il giorno 30, dopo adeguata preparazione di fuoco, una pattuglia composta di elementi scelti dalla 99a compagnia, seguita a poca distanza da una squadra dello stesso riparto, riesce ad occupare la posizione; il successo ha però breve durata poichè un violento contrattacco, favorito dalla nebbia, ricaccia a sera i nostri. Viene ordinato di ritentare il giorno successivo la prova; il mattino del 31, dopo un efficacissimo tiro d'artiglieria su Punta Medatte e sulle posizioni limitrofe, le truppe incaricate dell'azione, un plotone preceduto da una squadra di arditi alpini tutti della 99a compagnia, scendono celermente nel vallone separante il M. Cuestalta da Punta Medatte. Ivi sostano, mentre le nostre batterie stanno completando la loro opera di distruzione, poscia iniziano la ripidissima e difficile ascesa. Sono però arrestati da un nutrito fuoco a shrapnels e dalla caduta di numerose granate che, causa la natura rocciosa del luogo, sollevano migliaia di schegge. A scopo dimostrativo e per attrarre il tiro dei pezzi avversari, vengono spinte alcune pattuglie verso M. Lodin e verso passo Lodinùt. Ciò consegue buon esito e gli alpini, non più ostacolati, si spingono decisamente verso Punta Medatte, riuscendo in breve a rioccuparla. Più volte nella giornata e nei giorni seguenti gli avversari contrattaccano; ma sempre vengono respinti con la baionetta e con lancio di bombe a mano dai nostri, cui si sono aggiunti, fin dai primi momenti della conquista, riparti del 10° bersaglieri. Il 5 settembre il battaglione scende a Treppo per riposare, ma il 14, essendo il nemico venuto in possesso della cima di M. Lodin, di Cima di Val di Puartis e di Punta Medatte, ritorna in linea nello stesso settore. Trascorso un breve periodo in relativa tranquillità, il mattino del 10 ottobre ha inizio contro le posizioni del sottosettore M. Paularo un bombardamento lento e sistematico che il mattino del 12 va intensificandosi, in special modo, contro la linea Cuestalta - q. 2176 - Creta Rossa. Le nostre truppe occupano subito le trincee, mentre viene avvistato fra la nebbia il nemico che dal passo di Pecol di Chiaula va ammassandosi verso la casera omonima; altri suoi riparti tentano intanto risalire lo Scarnitz con l'evidente intenzione di raggiungere la q. 2176. Dopo una ripresa di bombardamento, momentaneamente sospeso, grossi nuclei avversari, appostati dietro gli alberi, battono con fuoco celere di fucileria le nostre trincee ed alcune compagnie riescono ad avvicinarsi a pochi metri dalle opere di Creta Rossa, dove però sono accolte da scariche di mitragliatrici che arrecano loro gravi perdite e li costringono a ritirarsi. Anche l'attacco in direzione dello Scarnitz è arrestato ed a sera gli ultimi radi colpi segnano l'estinguersi del combattimento. Il "San Dalmazzo" continua a rimanere nel settore svolgendo azioni di pattuglie e rafforzando il terreno.
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L'inverno, che nella seconda quindicina di febbraio diviene rigido, provocando cone le abbondanti nevicate numerose valanghe, che mietono vittime, rende oltremodo dura la vita dei riparti in trincea. Il battaglione, che presidia sempre il sottosettore M. Paularo con qualche distaccamento nell'alto Chiarzò, affronta le difficoltà ed i disagi molestando il nemico e rafforzandosi sulle posizioni occupate. In seguito a nuova disposizione, il "San Dalmazza" il 1° aprile, scende a Paluzza, raggiunge il 4 Stazione per la Carnia e per ferrovia si sposta a Cividale, passando alla dipendenza del IV corpo d'armata che lo assegna al comando del settore Saga. Il 6 aprile le compagnie 99 e 117, destinate al battaglione Argentera di nuova formazione, lasciano il "San Dalmazzo" che, dopo breve sosta a Serpenizza, l'11 dello stesso mese entra in linea nel sottosettore di M. Rombon. La relativa calma in tale zona, assai disagiata per le nostre truppe dominate da formidabili posizioni (q. 2208), è interrotta il 26 aprile da un violento cannoneggiamento dell'avversario che, dopo aver bersagliato per più ore le posizioni occupare dai battaglioni Val Camonica e San Dalmazzo vi lancia contro numerosi pattuglioni. Sulla fronte del "Val Camonica", meno provato dal fuoco nemico, questi vengono respinti, mentre invece riescono a penetrare tra i piccoli posti del "San Dalmazzo" nei pressi di q. 1583 (Cukla), ma vengono prontamente ricacciati. Pochi giorni dopo, il 4 maggio, un nuovo bombardamento si abbatte sulle trincee di prima linea della sottostante conca di Plezzo per poi concentrarsi su tutto il declivio roccioso che va da q. 1583 a q. 700 e più tardi un duplice attacco viene sferrato contro le nostre posizioni. Il primo, di carattere evidentemente dimostrativo, con forti pattuglie che, dopo aver puntato su q. 700, vengono subito arrestate e si limitano a tener desto un duello di fucilerie protraentesi per più ore. Il secondo, con forze rilevanti e sostenuto fino all'ultimo dal fuoco di numerose batterie, contro il tratto di frontr presidiato dai battaglioni Saluzzo, Val Camonica, Borgo San Dalmazzo, è contenuto ovunque, salvo nel tratto q. 1510 - 1300 completamente dominato dall'alto e più intensamente battuto dal fuoco avversario. Il "S. Dalmazzo" è costretto a ripiegare sulla seconda linea e cioè di circa 300 metri, ma tenta più volte a prezzo di gravi sacrifici di riguadagnare la posizione. Anche questa volta il successo nemico è di breve durata che, sei giorni dopo, mentre altri battaglioni alpini riconquistano il Cukla, il "Borgo San Dalmazzo" con celere avanzata recupera la linea perduta. Ricevuto il cambio il 4 agosto, dopo breve periodo di riposo, durante il quale i dipendenti riparti sono adibiti a lavori nel vallone di Goricica, il 26 dello stesso mese sostituisce il "Saluzzo" sulle posizioni di M. Cukla. Partecipa, il 16 settembre, all'azione contro il M. Rombon svolta da sei battaglioni alpini, attaccando il tratto di linea nemica detta dei Pini Mughi, ma, nonostante lo slancio e lo spirito di sacrificio delle truppe, che ripetutamente cercano superare le robuste difese accessorie, non è possibile conseguire alcun risultato. Cade durante questo combattimento il comandante del battaglione. Dal 22 settembre al 7 ottobre un altro breve periodo di riposo è concesso al "San Dalmazzo", il quale nuovamente si trasferisce in linea nel settore M. Rombon rimanendovi fino al 17 dicembre senza che si svolgono azioni degne di nota a causa del sopraggiungere dell'inverno. Il 18 accantona nei pressi di Serpenizza ove finisce l'anno.
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Durante i primi sei mesi il battaglione si alterna o in trincea nella nota zona o a riposo con altri riparti del settore M. Rombon. Il primo turno sul Cukla, dal 1° gennaio al 19 marzo, è caratterizzato da persistenti tormente e dalla caduta di distruttrici valanghe che mietono vittime tra i gruppi di lavoratori. Tra le maggiori, degna di nota quella del 16 gennaio, quindici ne uccide e venti ne ferisce. Il secondo turno, dall'11 aprile al 9 giugno, trascorre in relativa calma, ma il battaglione ha appena iniziato il periodo di riposo a Serpenizza che due plotoni della 15a compagnia sono chiamati a concorrere ad una piccola azione per l'occupazione di un posto avanzato detto "Fascia dei boschetti" sulle pendici occidentali del M. Rombon; il 18 giugno tutto il battaglione si sposta in regione Cukla a rincalzo del "Dronero" col quale tenta rioccupare un nostro posto precedentemente perduto. Il "San Dalmazzo" scende a riposo il 23 giugno, si riordina rapidamente ed il 30 è nuovamente in linea; prima di disloca fra q. 1001 e q. 900, poi anche fra M. Palica, "Roccione" e colletta Cukla, restandovi sino alla prima metà di ottobre, senza svolgere operazioni importanti, attendendo con alacrità al rafforzamento delle posizioni e mantenendo costante contatto col nemico. All'inizio dell'offensiva austriaca, il mattino del 24 ottobre un'intensa pioggia di proiettili di grosso calibro investe le linee, interrompe le comunicazioni telefoniche e poscia riparti d'assalto, con altissime grida e lanciando bombe a mano, muovono all'attacco. Gli alpini del "San Dalmazzo", addossati alle pareti rocciose, sparano a bruciapelo mietendo nel folto degli assalitori. Nelle prime ore del pomeriggio un contrattacco sgombra la trincea di un piccolo posto ove alcuni nuclei nemici erano riusciti ad annidarsi e più tardi, dopo furiosi corpo a corpo, l'avversario viene definitivamente ricacciato. A sera, in conseguenza della grave situazione determinatasi in conca di Plezzo, e ad una minaccia di aggiramento alle ali, il comando delle truppe di M. Rombon è costretto ad ordinare l'abbandono delle posizioni. Il movimento viene iniziato nella notte su Sella Prevala ma la tormenta rende la marcia assai difficile; la 14a e parte della 13a compagnia, non avendo ricevuto in tempo l'ordine, vengono sacrificate, soltanto pochi nuclei riescono a mettersi in salvo. I resti del battaglione giungono il mattino del 25 a Sella Prevala, ed occupano la forcella di Stador Ursic mantenendola, in unione col "Saluzzo", sotto intenso fuoco di artiglieria. Il 27, l'avversario tenta di sfondare la nuova linea; ma nonostante le perdite, la stanchezza e lo scarseggiare delle munizioni, il battaglione resiste fino a sera, quando un nuovo ordine lo fa ritirare su Sella Grunia e su Sella la Buia. Il 28, sempre tenendo il contatto con le avanguardie nemiche, solo un'ottantina di uomini laceri e spossati rappresentano i resti del battaglione. Proseguono il ripiegamento sempre ostacolato dalla neve e dalla tormenta ed a marcie forzate per Saletto, Raccolana, Chiusaforte, Stazione per la Carnia raggiungono Tolmezzo ed il 29, parte col "Ceva" e parte formando nucleo a sè, passano sulla destra del Tagliamento sul ponte di Verzegnis; sostano poscia a Peonis ed a Meduno unendosi agli alpini del 2° gruppo. Dopo altri movimenti, giunto il 1° dicembre in Vigolo Marchese (Piacenza), il "San Dalmazzo" si ricostituisce su due compagnie, la 13a e la 14a, assorbendo i resti dell'"Argentera", dell'"Arbergian" e del "Val Chisone". Portatosi a Piacenza, il 6 per ferrovia arriva a Brescia ed a Cedegolo in val Camonica dove rimane fino alla fine dell'anno.
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Riordinatosi, entra in linea il 27 gennaio nel settore val di Fumo - val di Leno, dislocando i riparti sulla cresta dell'Adamello fra la val di Fumo e la val Adamè; il 18 febbraio passa a far parte del 14° gruppo. Il 13 marzo, ricostituitasi la 15a compagnia, in seguito ad una nuova ripartizione del settore, presidia le prime linee di val Paghera (M. Listino). Il 27 agosto il battaglione, sostituito in linea, scende in fondo valle e, passando per Vezza d'Oglio, si porta alla testata della val Camonica, distaccando le dipendenti compagnie sul Tonale, a Case di Viso, Case Pirli, conca di Montozzo, conca Serodine, Punta di Albiolo, alla temporanea dipendenza del VII raggruppamento alpini, impiegato in lavori di carattere difensivo. Durante la battaglia di Vittorio Veneto non partecipa a combattimenti, scende in fondo valle ad Incudine il 27 ottobre, ed il 4 novembre, alla dipendenza del 14° gruppo, punta per la val di Sole verso Bolzano. Alla conclusione dell'armistizio, trovasi in marcia per raggiungere Fucine.
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UFFICIALI MORTI IN COMBATTIMENTO, IN SEGUITO A FERITE O IN PRIGIONIA (*). |
N° |
Grado |
Cognome e Nome |
Luogo di nascita |
Luogo e data di morte |
1 |
Maggiore |
Morello G. Battista |
Marostica |
M. Cukla 16-09-1916 |
2 |
Tenente |
Bonavia Francesco (Cappellano) |
Cervere |
M. Cukla 16-09-1916 |
3 |
Id. |
Borsano Cesare |
Fresonara |
42a Sez. Sanità 15-07-1917 |
4 |
Id. |
Confalonieri Pietro |
Barzanò |
M. Cukla 16-09-1916 |
5 |
Id. |
Persiani Carlo |
Bergamo |
M. Cukla 16-09-1916 |
6 |
Id. |
Rota Antonio |
Sondrio |
Sella Prevala 27-10-1917 |
7 |
S. Ten. |
Galli Giuseppe |
Carate Brianza |
M. Cukla 19-05-1917 |
8 |
Id. |
Gullino Michele |
Saluzzo |
M. Cukla 19-06-1917 |
9 |
Id. |
Parenti Gino |
Sesto Fiorentino |
336° Rep. Somegg. 16-01-1917 |
10 |
Aspirante |
Riberi Carlo |
Cuneo |
M. Cukla 02-06-1917 |
Ufficiali morti per malattia.
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1 |
Tenente |
Colombo Angelo |
Lentate S. Seveso |
Osp. d. C. 061 19-11-1918 |
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(*) Gli ufficiali contrassegnati con asterisco non figurano numericamente nella colonna dei morti del riepilogo delle perdite, essendo la morte avvenuta in prigionia, o in ospedali territoriali, o durante i turni di riposo del battaglione. |
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UFFICIALI SUPERIORI E CAPITANI COMANDANTI DI BATTAGLIONE
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Grado |
Casato e Nome |
Data di assunzione |
Data di Cessazione |
Annotazioni |
Ten. Col. |
Gazzano Alfonso |
24/05/15 |
30/11/15 |
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Id. |
Pamalli Pompeo |
01/12/15 |
08/06/16 |
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Maggiore |
Morello Giovambatt |
09/07/16 |
16/09/16 |
Cad. sul campo. |
Capitano |
Intini Onofrio |
25/09/16 |
29/10/17 |
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Maggiore |
Cremascoli Giuseppe |
02/12/17 |
04/08/18 |
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Id. |
Caiani Renzo |
28/08/18 |
01/10/18 |
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SERVIZI PRESTATI IN LINEA ED IN ZONA DI RIPOSO
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Permanenza in linea
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Permanenza in zona di riposo, lavori, trasferimenti, ecc. |
Dal 24 maggio al 4 settembre (Sottosettore M. Paularo [Alto But]).
Dal 14 settembre al 31 dicembre (Sottosettore M. Paularo [Alto But]).
Dal 1° gennaio al 1° aprile (Sottosettore M. Paularo [Alto But]).
Dall'11 aprile al 4 agosto (Sottosettore M. Rombon).
Dal 26 agosto al 21 settembre (Sottosettore M. Rombon).
Dal 7 ottobre al 17 dicembre (Sottosettore M. Rombon).
Dal 1° gennaio al 19 marzo (Sottosettore M. Rombon).
Dall'11 aprile al 9 giugno (Sottosettore M. Rombon).
Dal 15 giugno al 1° novembre (Sottosettore M. Rombon - Sella Prevala - Chiusaforte - Stazione per la Carnia - Tolmezzo - Meduno).
Dal 27 gennaio al 27 agosto (Val di Fumo - Val Paghera).
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Dal 5 al 13 settembre (Treppo Carnico).
Dal 2 al 10 aprile (Paluzza - Stazione per la Carnia - Cividale - Serpenizza).
Dal 5 al 25 agosto (Kuntri - Ternova).
Dal 22 settembre al 6 ottobre (Kuntri - Ternova).
Dal 18 al 31 dicembre (Serpenizza).
Dal 20 marzo al 10 aprile (Serpenizza).
Dal 10 al 14 giugno (Serpenizza).
Dal 28 novembre al 31 dicembre (San Giorgio di Mantova - Colorno - Piacenza - Brescia - Cedegolo [val Camonica]).
Dal 1° al 26 gennaio (Cedegolo [val Camonica]).
Dal 28 agosto al 4 novembre (Conca di Montozzo - Punta di Albiolo - Passo Tonale - Fucine [val di Sole]).
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RIEPILOGO |
Linea |
Riposo |
Mesi |
Giorni |
Mesi |
Giorni |
Anno 1915 |
7
|
3
|
/
|
9
|
Id. 1916 |
10
|
2
|
1
|
29
|
Id. 1917 |
9
|
8
|
2
|
27
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Id. 1918 |
7
|
4
|
3
|
5
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TOTALI |
Mesi 33 e giorni 17 |
Mesi 8 e giorni 10 |
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RIEPILOGO DELLE PERDITE IN COMBATTIMENTO |
LOCALITA' E DATA |
BATTAGLIONE |
Ufficiali |
Truppa |
Morti |
Feriti |
Dispersi |
Morti |
Feriti |
Dispersi |
1915 |
Zona Carnia - M. Paularo (24 maggio - 31 dicembre) |
/
|
3
|
/
|
76
|
149
|
7
|
Totale anno 1915 |
/ |
3 |
/ |
76 |
149 |
7 |
|
1916 |
M. Rombon - Conca di Plezzo (11 aprile - 31 dicembre) |
4
|
8
|
4
|
29
|
211
|
123
|
Totale anno 1916 |
4 |
8 |
4 |
29 |
211 |
123 |
|
1917 |
M. Rombon - Conca di Plezzo (1° gennaio - 23 ottobre) |
5
|
8
|
/
|
49
|
218
|
25
|
Ripiegamento dall'Isonzo al Piave (24 ottobre - 1° dicembre) |
1
|
8
|
17
|
12
|
58
|
558
|
Totale anno 1917 |
6 |
16 |
17 |
61 |
276 |
583 |
|
1918 |
Adamello - Tonale (27 gennaio - 4 novembre) |
/
|
/
|
/
|
1
|
4
|
/
|
Totale anno 1918 |
/ |
/ |
/ |
1 |
4 |
/ |
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RIEPILOGO GENERALE |
Anno 1915 |
/
|
3
|
/
|
76
|
149
|
7
|
Id. 1916 |
4
|
8
|
4
|
29
|
211
|
123
|
Id. 1917 |
6
|
16
|
17
|
61
|
276
|
583
|
Id. 1918 |
/
|
/
|
/
|
1
|
4
|
/
|
TOTALE GENERALE |
10 |
27 |
21 |
167 |
640 |
713 |
|