Il museo a cielo aperto

Memorie della campagna delle Isole Salomone in vetrina in una baracca autoctona.

È il seguito di una serie di ritrovamenti che hanno per protagonista Barney Paulsen, un residente dell'isola della Nuova Georgia. Le reliquie rinvenute in questo autentico paradiso degli storici moderni, sono in gran parte riconducibili all'evento bellico guidato dalle ambizioni americane (alla resa dei conti ripagate) per la riconquista dell'arcipelago del Pacifico Meridionale. Area che nei primi mesi del 1942 era passata senza troppe difficoltà sotto il dominio giapponese. Il grande interesse alleato si focalizza in particolare sulla grande base giapponese di Rabaul, nella Nuova Britannia orientale, base vitale per le manovre militari dell'esercito del Sol Levante. Lo scontro estenuante, combattuto via terra, cielo e mare, si protrae per 9 mesi, da fine giugno del 1943 al marzo del 1944, quando si assiste alla capitolazione di Rabaul.

Il merito del signor Barney Paulsen è quello di aver riunito oggetti di vario uso, utilizzati dalle forze armate impegnate nella campagna (bombe a mano, munizioni, machete, elmetti, medagliette per cani ecc). Oggetti rinvenuti nella giungla locale e diventati parte di una collezione messa in mostra in un singolare punto espositivo, probabilmente unico al mondo nel suo genere: all'interno di una baracca a Munda, sull'isola della Nuova Georgia. Una trovata fuori dagli schemi ordinari, che oggi, insieme alle spiagge e alle incredibili creature marine che popolano le acque dell'arcipelago oceanico, riesce ad attirare sull'isola milioni di visitatori, appassionati e curiosi provenienti da tutto il mondo.

Un'offerta sui generis quella proposta dal sito turistico, noto come Museo della Seconda Guerra Mondiale di Peter Joseph (dal nome del soldato americano il cui tag dog è il stato il primo ad essere stato scoperto durante la serie di rinvenimenti), che va aldilà dei tradizionali luoghi museali, regalando al visitatore il privilegio di reimmergersi negli scenari dello scontro attraverso oggetti militari e non. Ma l'immedesimazione è favorita anche da altre reliquie, dimensionalmente più grandi, che posano a cielo aperto sull'isola. Da un carro armato americano Stuart a cannoni giapponesi, per arrivare ad un aereo da combattimento americano. Pezzi di storia in archivio da decenni, che consentono di rivivere ogni giorno la campagna più lunga della Seconda Guerra Mondiale, in miniatura. 

 

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