Il Saccheggio delle Opere d'Arte
L'atto di saccheggiare opere d'arte durante periodi di guerra non è una pratica nuova, nella Seconda Guerra Mondiale i tedeschi non furono gli unici a indulgere in questo deplorevole comportamento.
Alcuni secoli prima, Napoleone Bonaparte, con le sue conquiste militari, aveva avviato una pratica simile di saccheggio artistico. Tuttavia, è durante la Seconda Guerra Mondiale che il fenomeno raggiunse proporzioni senza precedenti sotto il regime nazista, con il furto sistematico di migliaia di opere d'arte. Questo articolo esplorerà i parallelismi tra le azioni dei nazisti e quelle di altri conquistatori, analizzando il furto artistico come atto di guerra e concludendo con la necessità di restituire il patrimonio culturale a chi di diritto.
Nel corso della storia, molti conquistatori hanno visto nell'arte un bottino di guerra altrettanto prezioso quanto oro e argento. Napoleone Bonaparte, durante le sue campagne di conquista nel XIX secolo, accumulò un'enorme quantità di opere d'arte provenienti da paesi da lui sconfitti. Le spoglie dell'arte francese arricchirono i musei parigini, mentre opere d'arte italiane, olandesi e austriache furono trasportate a Parigi per arricchire la collezione del Louvre.
I nazisti, guidati da Adolf Hitler e il suo braccio destro Hermann Göring, seguirono questo esempio, ma con una violenza e una sistematicità senza precedenti. Nel corso della Seconda Guerra Mondiale, i nazisti saccheggiarono musei, gallerie d'arte e collezioni private in tutta Europa occupata, portando via opere di inestimabile valore. Questo saccheggio non fu solo una manifestazione di potenza e conquista, ma fu anche parte integrante della visione nazista di plasmare il corso della storia attraverso il controllo dell'arte.
Germans display Botticelli’s masterpiece, Camilla and the Centaur, from the Uffizi. (Photo Credit: National Gallery of Art in Washington, D.C. / Public Domain)
Il saccheggio durante la Seconda Guerra Mondiale fu un'operazione di vasta portata, coinvolgendo ufficiali militari specializzati nell'arte, l'Einsatzstab Reichsleiter Rosenberg (ERR). Questa unità fu responsabile di razziare collezioni d'arte, biblioteche e archivi nelle zone occupate dai nazisti. Oltre alle opere d'arte saccheggiate, furono confiscati manoscritti, libri rari e cimeli culturali.
I nazisti avevano una predilezione particolare per l'arte considerata "degenerata" secondo i loro standard ideologici, che includeva molte opere di artisti ebrei o influenzate da stili moderni. Grandi maestri come Picasso, Van Gogh, Matisse furono etichettati come "degenerati" e le loro opere furono confiscate o vendute a basso prezzo.
Una parte significativa delle opere d'arte rubate dai nazisti fu nascosta in luoghi segreti, spesso in castelli o cave, al fine di essere recuperata in un secondo momento. Il recupero postbellico vide l'istituzione dei "Monuments, Fine Arts, and Archives Section" (MFAA) da parte degli Alleati, con l'obiettivo di identificare, recuperare e restituire le opere d'arte sottratte.
I "Monuments Men", come venivano chiamati i membri della MFAA, lavorarono instancabilmente per seguire le tracce dei nazisti e recuperarono le opere d'arte trafugate. Questa missione ebbe successo in molte occasioni, ma molti tesori rimangono ancora dispersi o persi.
Dopo la guerra, il destino delle opere d'arte rubate dai nazisti divenne oggetto di controversie internazionali. Molti paesi chiesero la restituzione delle opere trafugate, e il processo di identificazione e restituzione si rivelò spesso complicato. Le opere d'arte venivano spesso acquistate da collezionisti privati o istituzioni che a loro volta rifiutavano di rinunciare a questi tesori.
Negli anni successivi, ci furono sforzi significativi per affrontare la questione della restituzione. Nel 1998, quarantasette nazioni, tra cui gli Stati Uniti e gran parte dell'Europa, firmarono la "Dichiarazione di Washington sui beni culturali rubati, saccheggiati o illegalmente esportati". Questa dichiarazione sottolineava l'impegno a lavorare insieme per risolvere le questioni legate al saccheggio durante la guerra.
An American 3rd Army soldier inspects German loot stored, found at the Schloßkirche in the south German town Ellingen, April 24, 1945. (Photo Credit:National Archives and Records Administration (NARA), National Archives at College Park, MD, USA. / Public Domain)
Per approfondire la storia del saccheggio nazista durante la Seconda Guerra Mondiale e il complesso processo di restituzione, si consiglia la lettura di "Il Viaggio dell'Arte Rubata" di Simona Candia, pubblicato da Ravizza Editore. Questo libro offre uno sguardo approfondito su come le opere d'arte siano state sottratte, nascoste e, in alcuni casi, restituite, offrendo una prospettiva completa su questo oscuro capitolo della storia dell'arte.