La Guerra nei Cieli

Dal 1939 al 1941 il dominio dei cieli è della Luftwaffe. Le squadriglie tedesche saranno per 3 anni il vero incubo di ogni nazione nemica della Germania. A seguito però della sconfitta subita durante la “Battaglia di Inghilterra”, la Luftwaffe perde quota e grazie a un imponente sforzo e sacrificio di piloti, la Royal Air Force inglese riesce invece a riemergere.

Nello scenario Nord Africano la R.A.F. ha vita difficile dal 1940 alla fine del 1941, ma a partire dal 1942 la situazione si inverte.

 L’aereo di punta Britannico, nonché vero terrore per tutte le truppe di terrà, fu il Supermarine Spitfire che, grazie a un elevato livello di manovrabilità, ad una maggiore standardizzazione delle parti unito a un ottima quantità di ricambi e velocità di montaggio, diverrà un simbolo dell’aviazione moderna.

La Luftwaffe tedesca si presenta in Africa con velivoli utilizzati nello scenario europeo come: i micidiali bombardieri Stuka, i Meesserschmit BF109 e i validissimi FW190; tutti leggermente modificati per l’uso desertico e con nuove livree. Essi forniscono un validissimo supporto per tutta la riconquista del Nord Africa. Purtroppo però dal 1942, la mancanza di carburante, uniti all’inadeguatezza dei motori e degli oli per lo scenario africano mista a una mancanza di ricambi in tempi celeri, pongono le basi della sconfitta della Lufttwaffe nei cieli d’Africa.

Anche gli italiani della Regia Aeronautica cercarono di contrastare la R.A.F. ma per loro il problema fu più radicale: gli aerei erano antiquati e inadatti a contrastare i nuovi velivoli Alleati. Basti pensare che uno degli aerei di punta della Regia Aeronautica Italiana fu il Fiat CR32 un velivolo ibrido, cioè con caratteristiche derivanti dai biplani della Grande Guerra unite ad altre più recenti. In generale era lento, scarsamente armato e i piloti italiani dovettero fare vere e proprie prodezze sacrificando spesso se stessi.

 Vera spina nel fianco per gli alleati fu il Macchi M.C. 202, aereo modernissimo, ma gli inglesi ebbero il “numero” dalla loro parte.

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