La nuova artiglieria francese
1858 la svolta epocale dell'artiglieria.
Durante il celebre confronto del 1859, che indirizza le sorti della Seconda Guerra d'Indipendenza verso la parte franco-piemontese, fa il suo esordio assoluto sul palcoscenico bellico una munizione destinata ad accrescere in modo sostanziale il peso specifico dell'artiglieria in guerra, aumentando così anche il soccorso alla fanteria in avanscoperta.
Nell'episodio specifico i francesi, in particolare, entrano in battaglia con 37 batterie dotate dell'innovativo cannone rigato modello 1858 da 4 libbre, sistema La Hitte, con granata di forma cilindro-ogivale. I vantaggi del nuovo dispositivo rispetto ai cannoni in dotazione agli eserciti fino alla prima metà dell'Ottocento e in particolare rispetto a quello più diffuso fino a quel momento, con canna a liscia a palla sferica, risultano piuttosto evidenti, e vanno dalla gittata superiore (3200 metri contro 1200), alla deviazione minore (2 metri dopo 1500 metri contro 5 metri dopo 1200). Anche a livello di maneggevolezza il confronto era sbilanciato, visto che a parità di peso del proiettile il cannone francese pesa meno e il trasporto e posizionamento risultano più agevoli e rapidi.
La superiorità della nuova bocca di fuoco transalpina, per quanto evidente, non è l'elemento che gioca il ruolo decisivo per l'esito della guerra, anche se ha il duplice ruolo di supporto degli attaccanti e di contrasto dell'avanzata delle colonne avversarie. Non mancano, almeno inizialmente, i difetti dati dalla spoletta che deve trasmettere l'accensione alla carica di scoppio contenuta nelle granate e che genera un alto numero di proiettili inesplosi. Classici problemi da primo test sul campo, che con il tempo vengono superati.