Incursioni mortali

Fondamentali per creare varchi vitali nel cuore del fronte nemico.

Le Compagnie della Morte (così chiamate per la pericolosità del loro incarico, che infatti le espone a morti in percentuali notevoli) sono una delle tante novità che trovano spazio nel corso della prima guerra mondiale.

Queste piccole formazioni vengono istituite nel giugno 1916, poco dopo l'ingresso in guerra dell'Italia e si rivelano da subito indispensabili durante le prime fasi del conflitto per rompere le situazioni stazionarie favorite dalla imperante guerra di posizione che segna i frangenti di "studio" degli schieramenti. In particolare, per tagliare i reticolati di filo spinato avversari, facendosi, e facendo strada al seguito dei reparti.

A guidare queste spregiudicate formazioni del genio (ciascuna formata da 3-4 unità), è un sottufficiale che veste una giubba modello 1909 per truppe a piedi, dotata di controspalline con riportati i gradi da maresciallo (fino a luglio 1915). In fondo alle maniche trovano spazio due coroncine reali ricamate in canutiglia d'oro, che rimandano alla doppia promozione ricevuta. I pantaloni coprono le gambe fino alla caviglia, mentre a protezione del petto è una corazza "Farina", composta da pettorale e due spallacci. A coprire il capo è invece un elmo "Farina" senza aerazione, senza imbottitura e con la parte frontale molto spessa, in lamiera e nichel-cromo, portato sopra un grosso passamontagna.Una tenuta inconfondibile per le temerarie compagnie tagliafili, La "griffe" dell'ing. Farina tra l'altro, la si ritrova anche su tutta l'armatura dei soldati delle compagnie della morte, indicate proprio per questo "Tenute Farina". In mano, naturalmente, il sottufficiale regge una cesoia, simbolo della mansione principale. 

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