Il libro: Il Corpo Sanitario dell'Esercito nella Grande Guerra
La Prima Guerra Mondiale non fu solo un conflitto di armi e strategie, ma anche una battaglia per la sopravvivenza combattuta negli ospedali da campo, nelle trincee e nei laboratori medici. Il libro "Il Corpo Sanitario dell'Esercito nella Grande Guerra" di Mario Stefano Peragallo è un'opera monumentale che ricostruisce con precisione e profondità l'evoluzione del servizio sanitario militare italiano durante uno dei periodi più drammatici della storia moderna.
Attraverso una ricca documentazione d'archivio, fotografie inedite e analisi dettagliate, Peragallo ci porta alla scoperta di un mondo spesso dimenticato: quello dei medici, infermieri e soldati che lottarono non solo contro il nemico, ma anche contro malattie, ferite e condizioni disumane. Il libro esplora temi cruciali come l'organizzazione del servizio sanitario, le innovazioni mediche, le sfide logistiche e le storie umane di chi operò in prima linea.
Dalla riorganizzazione degli ospedali da campo alle tecniche chirurgiche pionieristiche, dalla lotta contro le epidemie alla gestione dei feriti, questo volume è un viaggio nella resilienza e nell'ingegno umano. Un testo indispensabile per chi vuole comprendere come la Grande Guerra abbia rivoluzionato non solo la medicina militare, ma anche la società e la scienza del Novecento.
VOLUME 1
LA SANITÀ MILITARE E LE SFIDE DELLA GRANDE GUERRA
CAPITOLO 1 …………………………...………………...….………… Pag. 1-14
PIANO DELL’OPERA E FONTI BIBLIOGRAFICHE
1.1 GLI ARGOMENTI TRATTATI
1.2 LE FONTI BIBLIOGRAFICHE
- 1.2.1 La documentazione dell’Ufficio Storico dello Stato Maggiore dell’Esercito
- 1.2.2 La perdita della documentazione sanitaria e le relative possibili cause
- 1.2.3 Il tentativo di realizzare una relazione storico-sanitaria militare della Grande Guerra
- 1.2.4 La “Relazione sommaria” sull’organizzazione e il funzionamento del servizio sanitario durante la guerra
- 1.2.5 Altri studi dedicati all’organizzazione e funzionamento della Sanità Militare
- 1.2.6 Pubblicazioni inerenti all’opera della Sanità Militare valutata in contesti più ampi
- 1.2.7 Monografie su specifici aspetti dell’assistenza sanitaria durante la Grande Guerra
- 1.2.8 Articoli di riviste scientifiche su specifici argomenti
- 1.2.9 Siti web dedicati agli aspetti sanitari del conflitto
- 1.2.10 Iconografia
CAPITOLO 2 ……………………………..………..…….…………… Pag. 15-44
IL SERVIZIO SANITARIO IN TEMPO DI PACE
2.1 L’ORGANIZZAZIONE DEL SERVIZIO
- 2.1.1 Gli organi direttivi centrali
- 2.1.2 Gli organi direttivi territoriali
- 2.1.4 La Farmacia centrale militare
- 2.1.5 La Scuola di Applicazione di Sanità Militare
2.2 IL PERSONALE DELLA SANITÀ MILITARE
- 2.2.1 Gli ufficiali medici
- 2.2.2 I farmacisti militari
- 2.2.3 I soldati di sanità
2.3 LE CONDIZIONI SANITARIE DELL’ESERCITO
- 2.3.1 La morbosità nei militari
- 2.3.2 La mortalità nei militari
- 2.3.3 L’attività chirurgica presso gli ospedali militari
2.4 L’ATTIVITÀ DI PROFILASSI
- 2.4.1 La vaccinazione antivaiolosa
- 2.4.2 La vaccinazione antitifoidea
2.5 L’ATTIVITÀ SANITARIA PER LA LEVA-SELEZIONE DEI COSCRITTI
2.6 IL FUNZIONAMENTO DEL SERVIZIO SANITARIO DELL’ESERCITO
- 2.6.1 Le carenze igienico-sanitarie degli alloggiamenti
- 2.6.2 La carenza di personale sanitario
CAPITOLO 3 ….………………………..…….……….……...…..….. Pag. 45-66
LE PREDISPOSIZIONI PER IL SERVIZIO SANITARIO IN GUERRA
3.1 ORGANIZZAZIONE GENERALE
- 3.1.1 Il servizio sanitario in zona di guerra e in zona territoriale
- 3.1.2 Il servizio sanitario reggimentale
- 3.1.3 La sezione di sanità
- 3.1.4 Gli ospedali da campo
- 3.1.5 Il trasporto dei feriti
- 3.1.6 Il personale della Sanità Militare
3.2 CONSIDERAZIONI SULL’ASSETTO DEL SERVIZIO SANITARIO DELL’ESERCITO ALLA VIGILIA DELLA GRANDE GUERRA
- 3.2.1 La carenza di personale
- 3.2.2 La carenza di dotazioni organiche
- 3.2.3 I criteri informativi dell’assetto organizzativo del servizio sanitario in guerra.
L’ASSISTENZA AI MALATI E AI FERITI DI GUERRA
CAPITOLO 4 ….……………………..…………………….……..….. Pag. 67-108
L’ENTRATA IN GUERRA
4.1 LE PROBLEMATICHE POSTE DALL’ENTRATA IN GUERRA
- 4.1.1 Il teatro operativo
- 4.1.2 Le difficoltà tattiche e logistiche
- 4.1.3 Le esigenze di personale militare e la mobilitazione
- 4.1.4 Le esigenze di personale sanitario
- 4.1.5 La guerra sui fronti europei durante il periodo della neutralità italiana
- 4.1.6 Le norme per gli ufficiali medici all’atto dell’entrata in guerra
4.2 L’INIZIO DELLE OSTILITÀ
- 4.2.1 Il Servizio sanitario durante la fase di schieramento
- 4.2.2 La guerra di trincea
- 4.2.3 Le patologie da trincea
4.3 PROBLEMATICHE SANITARIE EMERGENTI DURANTE I PRIMI SCONTRI
- 4.3.1 Il Servizio sanitario reggimentale
- 4.3.2 Le sezioni di sanità
- 4.3.3 Malattie e lesioni traumatiche non imputabili a fatti di guerra
- 4.3.4 Vivere e combattere in alta montagna (la guerra bianca)
4.4 CONSIDERAZIONI RIASSUNTIVE
CAPITOLO 5 ….………………..…………..…….……...……..….. Pag. 109-134
L’EVOLUZIONE DEL SERVIZIO SANITARIO DURANTE LA GUERRA:
GLI ORGANI DIRETTIVI, IL PERSONALE E IL MATERIALE SANITARIO
5.1 PREMESSA
5.2 L’EVOLUZIONE E TRASFORMAZIONE DEGLI ORGANI DIRETTIVI SANITARI
- 5.2.1 L’esautorazione dell’Ispettorato di Sanità Militare e le sue conseguenze
- 5.2.3 La costituzione della Commissione ispettiva di profilassi delle malattie infettive
5.3 LA QUESTIONE DEL PERSONALE SANITARIO
- 5.3.1 Gli ufficiali medici e gli aspiranti medici
- 5.3.2 I farmacisti militari
- 5.3.3 Le compagnie di sanità
5.4 L’UNIVERSITÀ DI CAMPO DI SAN GIORGIO DI NOGARO E GLI STUDENTI IN MEDICINA DEL BATTAGLIONE UNIVERSITARIO DI PADOVA
5.5 LA SCUOLA DI APPLICAZIONE DI SANITÀ MILITARE
5.6 LA FARMACIA CENTRALE MILITARE.
CAPITOLO 6 ….………..………………..…………....………..….. Pag. 135-196
L’EVOLUZIONE DEL SERVIZIO SANITARIO DURANTE LA GUERRA: GLI ORGANI ESECUTIVI DI PRIMA LINEA
6.1 LA COSTITUZIONE DI NUOVE FORMAZIONI SANITARIE DI RICOVERO E CURA
6.2 I POSTI DI MEDICAZIONE (PRIMO SCAGLIONE SANITARIO)
- 6.2.1 L’impianto dei posti di medicazione
- 6.2.2 I posti di medicazione sul fronte francese
- 6.2.3 I posti di medicazione nell’Esercito austroungarico
- 6.2.4 L’impiego dei cani nella ricerca dei feriti
- 6.2.5 Le dotazioni sanitarie dei posti di medicazione
- 6.2.6 L’assistenza ai feriti
- 6.2.7 Le altre attività del medico di battaglione
6.3 I POSTI DI MEDICAZIONE REGGIMENTALI E I POSTI DI SOCCORSO AVANZATI
6.4 LE INFERMERIE AVANZATE
6.5 LE SEZIONI DI SANITÀ (SECONDO SCAGLIONE SANITARIO)
- 6.5.1 Ruolo e funzioni delle sezioni di sanità
- 6.5.2 Alcuni esempi dell’attività delle sezioni di sanità
- 6.5.3 I posti di smistamento
6.6 GLI OSPEDALETTI (TERZO SCAGLIONE SANITARIO)
- 6.6.1 La sistemazione logistica e la ricettività degli ospedaletti
- 6.6.2 La specializzazione dei servizi ospedalieri
6.7 GLI OSPEDALI CHIRURGICI MOBILI DELLA CROCE ROSSA ITALIANA
6.8 LE AMBULANZE CHIRURGICHE D’ARMATA DELL’ESERCITO.
6.9 LA BARACCHETTA OPERATORIA
6.10 IL GRUPPO CHIRURGICO AVANZATO “MARRO”
6.11 I NUCLEI CHIRURGICI
6.12 IL CONTRIBUTO DELLE SOCIETÀ DI SOCCORSO (CRI E SMOM)
- 6.12.1 La Croce Rossa Italiana
- 6.12.2 Il Sovrano Militare Ordine di Malta
6.13 IL CONTRIBUTO DELLA REPUBBLICA DI SAN MARINO
6.14 IL SECONDO E TERZO SCAGLIONE SANITARIO NELL’ESERCITO FRANCESE
6.15 IL SECONDO E TERZO SCAGLIONE SANITARIO NELL’ESERCITO AUSTROUNGARICO.
CAPITOLO 7 ….………..…..………..………..………………..….. Pag. 197-280
ATTIVITÀ DELLE UNITÀ SANITARIE DI PRIMA LINEA: OSPEDALETTI, OSPEDALI CHIRURGICI MOBILI, AMBULANZE CHIRURGICHE D’ARMATA E GRUPPI CHIRURGICI MOBILI
7.1 CARATTERISTICHE GENERALI DEGLI OSPEDALETTI
- 7.1.1 Premessa
- 7.1.2 Lo schieramento
- 7.1.3 L’accantonamento
- 7.1.4 Il personale
- 7.1.5 Le dotazioni
- 7.1.6 I mezzi di trasporto
7.2 GLI OSPEDALETTI DI PRIMO SOCCORSO
- 7.2.1 Caratteristiche generali e funzionamento
- 7.2.2 Tipologia delle ferite di guerra trattate negli ospedaletti di primo soccorso
- 7.2.3 Le ferite craniche
- 7.2.4 Le ferite della faccia
- 7.2.5 Le lesioni del rachide
- 7.2.6 Le lesioni toraciche
- 7.2.7 Le ferite addominali
- 7.2.8 Le ferite degli arti
- 7.2.9 Le ferite delle parti molli
- 7.2.10 Le complicanze settiche delle ferite
- 7.2.11 Le malattie mediche e chirurgiche comuni
- 7.2.12 Le malattie infettive
- 7.2.13 Gli interventi chirurgici
- 7.2.14 L’esito dei ricoveri
- 7.2.15 Attività varie
7.3 GLI OSPEDALETTI DI PRIMA LINEA PER FERITI GRAVI
- 7.3.1 Caratteristiche generali e movimento dei ricoverati
- 7.3.2 L’Ospedaletto n. 85
- 7.3.2.1 Tipologia delle ferite di guerra gravi
- 7.3.2.2 Le ferite craniche
- 7.3.2.3 Le ferite del rachide
- 7.3.2.4 Le ferite della faccia e del collo
- 7.3.2.5 Le ferite toraciche
- 7.3.2.6 Le ferite addominali
- 7.3.2.7 Le ferite degli arti
- 7.3.2.8 Le complicanze delle ferite
- 7.3.2.9 Le ferite infette
- 7.3.3 L’Ospedaletto n. 53
- 7.3.4 L’attività chirurgica degli ospedaletti per feriti gravi
- 7.3.5 Le malattie comuni
- 7.3.6 La mortalità complessiva
7.4 GLI OSPEDALETTI SPECIALIZZATI PER FERITI CAVITARI
- 7.4.1 L’Ospedaletto n. 08
7.5 GLI OSPEDALETTI CON ORIENTAMENTO PREVALENTEMENTE MEDICO
- 7.5.1 L’Ospedaletto n. 73
- 7.5.2 L’Ospedaletto n. 96
- 7.5.3 Gli Ospedaletti n. 110 e 11 (someggiato)
- 7.5.4 L’Ospedaletto n. 140
- 7.5.5 L’Ospedaletto n. 151
- 7.5.6 L’Ospedaletto n. 152
- 7.5.7 L’Ospedaletto n. 159
- 7.5.8 L’Ospedaletto n. 307
- 7.5.9 L’Ospedaletto n. 314
- 7.5.10 Gli Ospedaletti n. 326 e 329
- 7.5.11 L’Ospedaletto n. 57
- 7.5.12 L’Ospedaletto n. 112
- 7.5.13 L’Ospedaletto n. 169
7.6 GLI OSPEDALI CHIRURGICI MOBILI
- 7.6.1 L’impiego degli ospedali chirurgici mobili al fronte
- 7.6.2 Il 1° Ospedale chirurgico mobile “Città di Milano”
7.7 LE AMBULANZE CHIRURGICHE D’ARMATA
- 7.7.1 Lo sviluppo e l’impiego delle ambulanze chirurgiche
- 7.7.2 L’Ambulanza chirurgica n.2
- 7.7.3 L’Ambulanza chirurgica n. 3
- 7.7.4 L’Ambulanza chirurgica n. 4
- 7.7.5 L’Ambulanza chirurgica n. 6
7.8 IL GRUPPO CHIRURGICO AVANZATO “MARRO”
7.9 I NUCLEI CHIRURGICI MOBILI
- 7.9.1 Il nucleo chirurgico n. 1
- 7.9.2 Il nucleo chirurgico n. 2
- 7.9.3 Il nucleo chirurgico n. 3
- 7.9.4 Il nucleo chirurgico n. 4
- 7.9.5 Il nucleo chirurgico n. 5.
CAPITOLO 8 …..…………....…………..……………………..….. Pag. 281-374
GLI OSPEDALI D’INTENDENZA
8.1 CARATTERISTICHE GENERALI
- 8.1.1 Premessa
- 8.1.2 L’attività medica degli ospedali d’Intendenza
- 8.1.3 L’attività chirurgica degli ospedali d’Intendenza
- 8.1.4 Ospedali d’Intendenza con reparti specializzati
8.2 IL FUNZIONAMENTO DI ALCUNI OSPEDALI D’INTENDENZA CON REPARTI CHIRURGICI SPECIALIZZATI
- 8.2.1 L’Ospedale da campo n. 007
- 8.2.2 L’Ospedale da campo n. 008
- 8.2.3 L’Ospedale da campo n. 057
- 8.2.4 L’Ospedale da campo n. 0144
- 8.2.5 L’Ospedale da campo n. 0168
- 8.2.6 L’Ospedale da campo n. 213
- 8.2.7 L’Ospedale da campo n. 227
- 8.2.8 L’Ospedale da campo n. 237
- 8.2.9 L’Ospedale da campo n. 238
8.3 OSPEDALI SPECIALIZZATI PER IL RICOVERO DI INFETTIVI
- 8.3.1 L’Ospedale da campo n. 053
- 8.3.2 L’Ospedale da campo n. 0103
- 8.3.3 L’Ospedale da campo n. 0153
- 8.3.4 L’Ospedale da campo n. 231
- 8.3.5 L’Ospedale da campo n. 232
- 8.3.6 L’Ospedale da campo n. 243
8.4 GLI OSPEDALI D’INTENDENZA CON FUNZIONI DI SGOMBERO, CONVALESCENZA E RECUPERO DEL PERSONALE
- 8.4.1 Generalità
- 8.4.2 L’Ospedale da campo n. 038
- 8.4.3 L’Ospedale da campo n. 0110
- 8.4.4 L’Ospedale da campo n. 0169
- 8.4.5 L’Ospedale da campo n. 077
- 8.4.6 L’Ospedale da campo n. 0124
- 8.4.7 L’Ospedaletto n. 305
- 8.4.8 L’Ospedale da campo n. 244
8.5 IL FUNZIONAMENTO DI ALCUNI OSPEDALI D’INTENDENZA NON SPECIALIZZATI
- 8.5.1 L’Ospedale da campo n. 055
- 8.5.2 L’Ospedale da campo n. 062
- 8.5.3 L’Ospedale da campo n. 0101
- 8.5.4 L’Ospedale da campo n. 212
- 8.5.5 L’Ospedale da campo n. 224
- 8.5.6 L’Ospedale da campo n. 240
- 8.5.7 L’Ospedale da campo n. 241
8.6 ALTRI OSPEDALI D’INTENDENZA NON SPECIALIZZATI
- 8.6.1 L’Ospedale da campo n. 006
- 8.6.2 L’Ospedale da campo n. 012
- 8.6.3 L’Ospedale da campo n. 018
- 8.6.4 L’Ospedale da campo n. 020
- 8.6.5 L’Ospedale da campo n. 027
- 8.6.6 L’Ospedale da campo n. 030
- 8.6.7 L’Ospedale da campo n. 031
- 8.6.8 L’Ospedale da campo n. 037
- 8.6.9 L’Ospedale da campo n. 040
- 8.6.10 L’Ospedale da campo n. 041
- 8.6.11 L’Ospedale da campo n. 044
- 8.6.12 L’Ospedale da campo n. 050
- 8.6.13 L’Ospedale da campo n. 051
- 8.6.14 L’Ospedale da campo n. 058
- 8.6.15 L’Ospedale da campo n. 061
- 8.6.16 L’Ospedale da campo n. 078
- 8.6.17 L’Ospedale da campo n. 080
- 8.6.18 L’Ospedale da campo n. 081
- 8.6.19 L’Ospedale da campo n. 084
- 8.6.20 L’Ospedale da campo n. 094
- 8.6.21 L’Ospedale da campo n. 098
- 8.6.22 L’Ospedale da campo n. 099
- 8.6.23 L’Ospedale da campo n. 0100
- 8.6.24 L’Ospedale da campo n. 0104
- 8.6.25 L’Ospedale da campo n. 0111
- 8.6.26 L’Ospedale da campo n. 0112
- 8.6.27 L’Ospedale da campo n. 0136
- 8.6.28 L’Ospedale da campo n. 0138
- 8.6.29 L’Ospedale da campo n. 0147
- 8.6.30 L’Ospedale da campo n. 0156
- 8.6.31 L’Ospedale da campo n. 0162
- 8.6.32 L’Ospedale da campo n. 0163
- 8.6.33 L’Ospedale da campo n. 0164
- 8.6.34 L’Ospedale da campo n. 0173
- 8.6.35 L’Ospedale da campo n. 202
- 8.6.36 L’Ospedale da campo n. 206
- 8.6.37 L’Ospedale da campo n. 214
- 8.6.38 L’Ospedale da campo n. 215
- 8.6.39 L’Ospedale da campo n. 229.
CAPITOLO 9 ……………..……………………..…….………..….. Pag. 375-396
GLI OSPEDALI DI TAPPA E I DEPOSITI DI CONVALESCENZA E DI TAPPA
9.1 GLI OSPEDALI DI TAPPA
- 9.1.1 Caratteristiche generali
- 9.1.2 L’Ospedale di tappa di Cividale
- 9.1.3 L’Ospedale chirurgico di tappa di Cividale (Ospedale di guerra n. 10)
- 9.1.4 L’Ospedale di tappa di Villa Bartolomea
- 9.1.5 L’Ospedale di tappa di Mirano
- 9.1.6 L’Ospedale di tappa di Portogruaro
- 9.1.7 L’Ospedale di tappa di Mira
- 9.1.8 L’Ospedale di tappa di San Donà di Piave (VE)
9.2 I DEPOSITI DI CONVALESCENZA E DI TAPPA
- 9.2.1 Costituzione e struttura organizzativa
- 9.2.2 Il funzionamento.
CAPITOLO 10 ….…………..……………....…………………..….. Pag. 397-486
GLI OSPEDALI MILITARI DI RISERVA
10.1 CARATTERISTICHE GENERALI
10.2 IL GRUPPO OSPEDALIERO DI UDINE
- 10.2.1 L’Ospedale militare principale di Udine e le sue succursali
- 10.2.2 L’Ospedale succursale “Seminario” dell’Ospedale militare principale di Udine
- 10.2.3 L’Ospedale contumaciale di Udine
10.3 IL GRUPPO OSPEDALIERO DI PADOVA
- 10.3.1 L’Ospedale militare principale di Padova
- 10.3.2 Le sezioni ospedaliere dell’Ospedale militare principale di Padova
- 10.3.3 Gli Ospedali succursali dell’Ospedale militare principale di Padova
- 10.3.4 Il funzionamento del gruppo ospedaliero di Padova
- 10.3.5 La Clinica chirurgica dell’Università di Padova
- 10.3.6 L’Ospedale militare di riserva di Montagnana
10.4 IL GRUPPO OSPEDALIERO DI VICENZA
- 10.4.1 L’Ospedale militare di riserva di Vicenza
- 10.4.2 Le succursali dell’Ospedale militare di riserva di Vicenza
- 10.4.3 Il funzionamento dell’Ospedale di riserva di Vicenza
10.5 IL GRUPPO OSPEDALIERO DI VERONA
- 10.5.1 L’Ospedale militare di riserva di Verona
- 10.5.2 L’Ospedale militare succursale “Collegio Angeli”
- 10.5.3 L’Ospedale militare di riserva di Mantova
- 10.5.4 L’Ospedale militare di riserva di Thiene
10.6 IL GRUPPO OSPEDALIERO DI BRESCIA
- 10.6.1 L’Ospedale militare di Brescia
- 10.6.2 L’Ospedale militare di riserva di Bergamo
- 10.6.3 L’Ospedale militare di riserva di Desenzano
- 10.6.4 Gli ospedali militari di Chiari
10.7 IL GRUPPO OSPEDALIERO DI MILANO
- 10.7.1 L’Ospedale militare principale di Sant’Ambrogio
- 10.7.2 I servizi speciali dell’Ospedale militare principale di Milano
- 10.7.2.1 I reparti dell’Ospedale Maggiore di Milano
- 10.7.2.2 La Sezione staccata Colletta-Mantellate
- 10.7.2.3 I Centri neurologici
- 10.7.2.4 Il Reparto per malattie infettive e contagiose
- 10.7.2.5 Il Centro fisioterapico
- 10.7.2.6 Il Reparto di concentramento dei mutilati e degli “storpi”
- 10.7.2.7 I Reparti di osservazione
- 10.7.2.8 Il Centro autolesionisti
- 10.7.3 Le succursali dell’Ospedale militare principale di Milano
- 10.7.3.1 Caratteristiche generali
- 10.7.3.2 Il Reparto psichiatrico di Mombello
- 10.7.3.3 L’Ospedale militare di riserva di Lodi
- 10.7.3.4 L’Ospedale militare di riserva di Crema
- 10.7.3.5 L’Ospedale succursale di Como
- 10.7.3.6 Gli Ospedali del Lago di Como
- 10.7.3.7 L’Ospedale succursale di Varese
- 10.7.3.8 L’Ospedale succursale di Monza
- 10.7.3.9 L’Ospedale succursale di Treviglio
10.8 IL GRUPPO OSPEDALIERO DI ALESSANDRIA E LE STRUTTURE SANITARIE DI PAVIA
10.9 IL GRUPPO OSPEDALIERO DI NOVARA
10.10 IL GRUPPO OSPEDALIERO DI TORINO
- 10.10.1 L’Ospedale militare principale di Torino
- 10.10.2 Il Reparto neurologico dell’Ospedale di riserva Regina Margherita
- 10.11 IL GRUPPO OSPEDALIERO DI BOLOGNA
- 10.11.1 L’Ospedale militare principale di Bologna
- 10.11.2 Reparti di riserva e sezioni ospedaliere dell’Ospedale militare principale di Bologna
10.12 IL GRUPPO OSPEDALIERO DI PARMA
10.13 IL GRUPPO OSPEDALIERO DI PIACENZA
10.14 IL GRUPPO OSPEDALIERO DI FIRENZE
10.15 IL GRUPPO OSPEDALIERO DI ROMA
10.16 IL GRUPPO OSPEDALIERO DI NAPOLI
- 10.16.1 Cenni sull’attività complessiva del gruppo ospedaliero di Napoli
- 10.16.2 L’Ospedale militare principale di Napoli
- 10.16.3 L’Ospedale militare di riserva “Napoli 1916”
- 10.16.4 L’Ospedale militare di riserva “Vittorio Emanuele”
- 10.16.5 L’Ospedale militare di riserva Principessa Jolanda
- 10.16.6 L’Ospedale militare di riserva “Bianchi”
- 10.16.7 L’Ospedale militare di riserva “Sacro Cuore” di Portici
- 10.16.8 Il Centro fisioterapico di Portici
- 10.16.9 L’Ospedale militare di riserva “Sant’Eligio”
- 10.16.10 L’Ospedale militare di riserva “Villa Ruesch”
- 10.16.11 L’Ospedale militare di riserva di Napoli, Sezione specializzata per malarici
- 10.16.12 L’Ospedale militare di riserva “Sacramento”
- 10.16.13 L’Ospedale militare di riserva della 2 a Clinica Medica
- 10.16.14 L’Ospedale militare di riserva presso l’Ospedale Civico di Frattamaggiore
10.17 IL GRUPPO OSPEDALIERO DI CAVA DE’TIRRENI
- 10.17.1 L’Ospedale militare di riserva di Cava de’ Tirreni
- 10.17.2 Altri ospedali militari di riserva del gruppo ospedaliero di Cava de’ Tirreni
10.18 IL GRUPPO OSPEDALIERO DI BARI.
CAPITOLO 11 ….…………………….……..……...…..….…..….. Pag. 487-518
LO SGOMBERO DEI FERITI E DEI MALATI
11.1 IL TRASPORTO DEI FERITI AI POSTI DI MEDICAZIONE E ALLE SEZIONI DI SANITÀ
- 11.1.1 Un compito difficile
- 11.1.2 La raccolta e il trasporto dei feriti in alta montagna
- 11.1.3 La raccolta e il soccorso dei feriti sull’Adamello
- 11.1.4 La raccolta e il trasporto dei feriti nell’ambiente lagunare
11.2 IL TRASPORTO DEI FERITI AGLI OSPEDALETTI
- 11.2.1 L’impiego dei mezzi ruotati
- 11.2.2 Il contributo della Croce Rossa Italiana, della Croce Rossa Britannica e Americana
11.3 LO SGOMBERO DEI FERITI E DEI MALATI DALLA ZONA DI GUERRA VERSO L’INTERNO
- 11.3.1 Organizzazione del servizio di sgombero
- 11.3.2 I treni sanitari
- 11.3.3 Il funzionamento dei treni sanitari
- 11.3.4 Il movimento di alcuni treni attrezzati
- 11.3.5 I posti di soccorso nelle stazioni ferroviarie
- 11.3.6 Le difficoltà emerse nell’organizzazione del trasporto ferroviario degli infermi
- 11.3.7 La ferrovia a cremagliera Asiago-Rocchette
- 11.3.8 Lo sgombero e trasporto feriti per via fluviale
- 11.3.9 Lo sgombero e trasporto dei feriti per via aerea
11.4 LO SGOMBERO DEI FERITI NELL’ESERCITO FRANCESE E IN QUELLO AUSTROUNGARICO
- 11.4.1 La situazione in Francia
- 11.4.2 La situazione nell’Esercito austroungarico
11.5 GLI ASPETTI MEDICO-LEGALI CONNESSI ALLE ATTIVITÀ DI SGOMBERO DEGLI INFERMI.
CAPITOLO 12 …..….…………………………..…….………..….. Pag. 519-602
LA CHIRURGIA DI GUERRA E LA RIABILITAZIONE
12.1 LE FERITE DI GUERRA
- 12.1.1 Premessa
- 12.1.2 Gli agenti lesivi
- 12.1.2.1 I proiettili delle armi portatili
- 12.1.2.2 I proiettili di artiglieria
- 12.1.3 La gravità delle ferite di guerra
- 12.1.3.1 Caratteristiche generali
- 12.1.3.2 La questione delle lesioni da proiettili esplosivi
12.2 IL TRATTAMENTO DELLE FERITE DI GUERRA
- 12.2.1 I criteri iniziali della chirurgia di guerra
- 12.2.2 I nuovi orientamenti nel trattamento delle ferite
- 12.2.3 Il trattamento asettico delle ferite
- 12.2.4 Vaccinoterapia e sieroterapia delle ferite di guerra
- 12.2.5 Il trattamento antisettico delle ferite
- 12.2.6 L’esperienza sul campo nel trattamento delle ferite
- 12.2.7 La sutura delle ferite
- 12.2.8 La localizzazione e l’estrazione dei proiettili
- 12.2.9 Le complicanze settiche delle ferite
- 12.2.10 Le emorragie
- 12.2.11 Le ferite cranio-cerebrali
- 12.2.12 Le lesioni del midollo spinale
- 12.2 13.1 Caratteristiche generali delle ferite toraco-polmonari
- 12.2.13.2 Le ferite toraco-polmonari sul fronte italiano
- 12.2.13.3 Il contributo di Eugenio Morelli nel trattamento delle ferite toraco-polmonari
- 12.2.14 Le ferite addominali penetranti
- 12.2.14.1 Le difficoltà del trattamento delle ferite addominali in prima linea
- 12.2.14.2 L’importanza cruciale della tempestività dell’intervento chirurgico
- 12.2.14.3 Il ruolo e i risultati degli ospedali chirurgici mobili e delle ambulanze chirurgiche
- 12.2.15 Le ferite degli arti e le lesioni osteoarticolari
- 12.2.15.1 Caratteristiche generali delle fratture di guerra
- 12.2.15.2 Il trattamento delle fratture di guerra nei diversi scaglioni sanitari
- 12.2.15.3 Il trattamento chirurgico delle fratture
- 12.2.15.4 L’immobilizzazione delle fratture
- 12.2.16 La questione delle amputazioni
- 12.2.17 Il trattamento pre-operatorio dello shock post-traumatico e dell’anemia acuta post-emorragica
- 12.2.18 L’anestesia operatoria
12.3 L’ORGANIZZAZIONE DEL SERVIZIO CHIRURGICO
- 12.3.1 L’istituzione del servizio specialistico chirurgico e le sue motivazioni
- 12.3.2 Il problema del personale e delle attrezzature del servizio chirurgico
- 12.3.3 Il servizio chirurgico nella 2 a Armata
- 12.3.4 Il servizio chirurgico nella 3 a Armata
- 12.3.5 Il servizio chirurgico nella 4 a Armata
- 12.3.5.1 Le difficoltà del servizio chirurgico nella guerra di montagna
- 12.3.5.2 L’attività del servizio chirurgico nella 4 a Armata
- 12.3.6 Il servizio chirurgico nella Zona Carnia
12.4 CONSIDERAZIONI CONCLUSIVE SULLA CHIRURGIA DI GUERRA E SULLO SGOMBERO DEI FERITI
12.5 LA RIABILITAZIONE
- 12.5.1 La presa di coscienza del problema riabilitativo
- 12.5.2 I Centri fisioterapici di recupero
- 12.5.2.1 La realizzazione dei Centri fisioterapici
- 12.5.2.2 La costituzione dell’organizzazione territoriale del servizio di assistenza ai grandi invalidi.
CAPITOLO 13 ….…………………….………….……………..….. Pag. 603-610
LA GANGRENA GASSOSA
13.1 GANGRENA GASSOSA E GUERRA
- 13.1.1 Caratteristiche generali della malattia
- 13.1.2 Gangrena gassosa e ferite di guerra
- 13.1.3 Fattori di rischio
- 13.1.4 Caratteristiche cliniche
- 13.1.5 Trattamento e profilassi.
CAPITOLO 14 ….……………………..……...………….……..….. Pag. 611-636
IL TETANO
14.1 TETANO E GUERRA
- 14.1.1 Caratteristiche generali della malattia
- 14.1.2 La profilassi e la terapia del tetano alla vigilia della Grande Guerra
- 14.1.3 Una specificità italiana: il Laboratorio militare per il siero antitetanico
- 14.1.4 Il tetano nel primo anno di guerra sul fronte occidentale
14.2 IL TETANO SUL FRONTE ITALIANO
- 14.2.1 Premessa
- 14.2.2 Il tetano nel primo anno di guerra
- 14.2.3 Il piede da trincea quale fattore di rischio del tetano
- 14.2.4 Altri fattori di rischio del tetano
- 14.2.5 L’organizzazione del servizio antitetanico
- 14.2.6 Le nuove direttive per la prevenzione del tetano
- 14.2.7 Le prescrizioni per la terapia dei casi clinici di tetano
- 14.2.8 Il servizio antitetanico nel 1917
- 14.2.9 Il servizio antitetanico nel 1918
14.3 CONSIDERAZIONI CONCLUSIVE.
CAPITOLO 15 ….………………..……………..….…………..….. Pag. 637-666
IL SERVIZIO RADIOLOGICO
15.1 LO SVILUPPO DELLA RADIOLOGIA MILITARE
- 15.1.1 La nascita del Servizio radiologico militare
- 15.1.2 L’apparecchio radiologico “Ferrero di Cavallerleone”
- 15.1.3 La controversia sulle apparecchiature radiologiche da utilizzare in ambito campale
- 15.1.4 L’istituzione delle ambulanze radiologiche
- 15.1.5 Gli altri impianti radiologici della radiologia campale
15.2 IL SERVIZIO RADIOLOGICO NELLA ZONA DI GUERRA
- 15.2.1 Organizzazione generale
- 15.2.2 Il Servizio radiologico nella 1 a Armata
- 15.2.2.1 Organizzazione del servizio
- 15.2.2.2 L’attività del gabinetto radiologico dell’Ospedale militare di tappa di Verona
- 15.2.3 Il Servizio radiologico nella 2 a Armata
- 15.2.4 Il Servizio radiologico nella 3 a Armata
15.3 IL SERVIZIO RADIOLOGICO NELLA ZONA TERRITORIALE
- 15.3.1 La Sezione Radiologica dell’Ospedale Gozzadini di Bologna
- 15.3.2 I Servizi radiologici del IV Corpo d’Armata territoriale di Genova
15.4 LA RADIOPROTEZIONE
- 15.4.1 La conoscenza dei danni da radiazioni
- 15.4.2 Il maggiore medico Carlo Infante.
CAPITOLO 16 ….………………..…………………..….……..….. Pag. 667-684
IL SERVIZIO NEUROLOGICO
16.1 FERITI E MALATI NEUROLOGICI
- 16.1.1 La necessità di un Servizio specialistico neurologico
- 16.1.2 Le lesioni cranio-cerebrali e midollari
- 16.1.3 Le lesioni dei nervi periferici
16.2 LO SVILUPPO DEL SERVIZIO NEUROLOGICO IN ZONA DI GUERRA
- 16.2.1 L’esordio del Servizio neurologico
- 16.2.2 La situazione nella 3 a Armata
16.3 IL SERVIZIO NEUROLOGICO NELLA ZONA TERRITORIALE
- 16.3.1 Premessa
- 16.3.2 Il Centro neurologico del Corpo d’Armata di Milano
- 16.3.2.1 I primi centri neurologici
- 16.3.2.2 Il Centro neurochirurgico della Guastalla
- 16.3.2.3 Il Centro neurologico di smistamento di via Benedetto Marcello
- 16.3.3 Il Centro neurologico del Corpo d’Armata di Alessandria
- 16.3.4 Il Centro neurologico del Corpo d’Armata di Torino
- 16.3.5 Il Centro neurologico del Corpo d’Armata di Genova
- 16.3.6 L’Ospedale militare di riserva “Villa Seminario” di Ferrara
- 16.3.7 Il Centro neurologico del Corpo d’Armata di Roma
- 16.3.8 Il Centro neurologico territoriale di Bari
- 16.3.9 Altri Centri neurologici territoriali.
CAPITOLO 17 ….………………………….……….…………..….. Pag. 685-700
IL SERVIZIO STOMATOIATRICO-ODONTOTECNICO
17.1 INTRODUZIONE
- 17.1.1 Caratteristiche principali delle ferite delle ossa mascellari
- 17.1.2 Il trattamento delle ferite delle ossa mascellari
17. L’ISTITUZIONE DEL SERVIZIO STOMATOIATRICO-ODONTOTECNICO NELL’ESERCITO
- 17.2.1 L’esordio del servizio
- 17.2.2 Il Servizio stomatoiatrico-odontotecnico della 1 a Armata
- 17.2.2.1 L’attività stomatoiatrica
- 17.2.2.2 Gli ambulatori odontoiatrici
- 17.2.3 Il Servizio stomatoiatrico-odontotecnico della 2 a Armata
- 17.2.4 Il Servizio stomatoiatrico-odontotecnico della 3 a Armata
- 17.2.5 Il Servizio stomatoiatrico-odontotecnico della 4 a Armata
- 17.2.6 Il Servizio stomatoiatrico-odontotecnico della Zona Carnia
- 17.2.7 Il Servizio stomatoiatrico-odontotecnico nella zona territoriale.
CAPITOLO 18 ….………….…………..………..…….………..….. Pag. 701-710
IL SERVIZIO OTORINOLARINGOIATRICO
18.1 LE PROBLEMATICHE OTORINOLARINGOIATRICHE EMERGENTI DURANTE LA GUERRA
- 18.1.1 I processi infettivi di orecchio, naso e gola
- 18.1.2 Le lesioni da scoppio dell’organo acustico
18.2 IL SERVIZIO OTORINOLARINGOIATRICO NELL’ESERCITO MOBILITATO
- 18.2.1 La situazione nella 3 a Armata
- 18.2.2 Il servizio nella 2 a Armata, 4 a Armata e nella Zona Carnia.
CAPITOLO 19 ….………………….………………...…….…..….. Pag. 711-744
IL SERVIZIO OCULISTICO
19.1 L’ORGANIZZAZIONE DEL SERVIZIO OCULISTICO DELL’ESERCITO
- 19.1.1 Premessa
- 19.1.2 L’istituzione del Servizio oculistico
- 19.1.3 L’Ambulanza oculistica
19.2 LE PRINCIPALI PROBLEMATICHE OSSERVATE NEI REPARTI SPECIALISTICI
- 19.2.1 I traumatismi di guerra del bulbo oculare
- 19.2.2 Il tracoma
- 19.2.3 L’autolesionismo oculare
19.3 IL SERVIZIO OCULISTICO IN ZONA DI GUERRA
-19.3.1 Il Servizio oculistico nella 1 a Armata
- 19.3.1.1 L’istituzione del Servizio oculistico
- 19.3.1.2 L’attività del Servizio oculistico
- 19.3.1.3 Le malattie oculari “spontanee”
- 19.3.1.4 Le malattie oculari provocate
- 19.3.1.5 Traumi oculari riportati in combattimento
- 19.3.1.6 Le lesioni oculari da iprite
- 19.3.1.7 Traumi oculari da infortunio
- 19.3.2 Il Servizio oculistico nelle altre armate
- 19.3.2.1 La 6 a Armata
- 19.3.2.2 La 4 a Armata
- 19.3.2.3 La Zona Carnia (XII Corpo d’Armata)
- 19.3.2.4 La 2 a Armata
- 19.3.2.5 La 3 a Armata
- 19.3.2.6 La 7 a Armata
- 19.3.2.7 I Corpi di spedizione in Albania e Macedonia
19.4 IL SERVIZIO OCULISTICO NELLA ZONA TERRITORIALE
19.5 CONSIDERAZIONI CONCLUSIVE.
CAPITOLO 20 ….…………….…….………..……….………..….. Pag. 745-840
IL SERVIZIO NEUROPSICHIATRICO
20.1 LO SVILUPPO DELLA PSICHIATRIA DURANTE LA GRANDE GUERRA
- 20.1.1 Le patologie neuropsichiatriche nell’Esercito prima della guerra
- 20.1.2 La Grande Guerra e le malattie neuropsichiatriche sul fronte occidentale
- 20.1.3 La psichiatria di guerra vista dall’Italia
- 20.1.3.1 Le vedute degli alienisti italiani
- 20.1.3.2 I primi rilievi delle malattie neuropsichiatriche
- 20.1.4 La psichiatria in zona di guerra
- 20.1.4.1 I primi rilievi degli psichiatri al fronte
- 20.1.4.2 Gli stati depressivi
- 20.1.4.3 Gli stati confusionali
- 20.1.4.4 L’epilessia
- 20.1.4.5 I disturbi nevrastenici
- 20.1.4.6 I disturbi isterici
- 20.1.4.7 Altre forme di malattie mentali riscontrate nei combattenti
- 20.1.5 Le psiconevrosi emotive osservate nelle truppe al fronte
- 20.1.5.1 Caratteristiche cliniche
- 20.1.5.2 La patogenesi delle psiconevrosi emotive
- 20.1.5.3 Il mutismo e la sordità istero-traumatica
20.2 L’ISTITUZIONE DEL SERVIZIO NEUROPSICHIATRICO MILITARE IN ZONA DI GUERRA
- 20.2.1 Organizzazione generale del Servizio neuropsichiatrico
- 20.2.2 Un esempio di reparto neuropsichiatrico avanzato
- 20.2.3 Un esperimento di cura dell’esaurimento psico-fisico: la Casa di Riposo
- 20.2.4 Il Servizio neuropsichiatrico della 1 a Armata
- 20.2.4.1 Organizzazione del Servizio
- 20.2.4.2 Le patologie osservate
- 20.2.4.3 L’andamento temporale delle patologie neuropsichiatriche
- 20.2.5 Il Servizio neuropsichiatrico della 2 a Armata e della Zona Carnia
- 20.2.5.1 Organizzazione del Servizio
- 20.2.5.2 Le patologie osservate
- 20.2.6 Il Servizio neuropsichiatrico della 3 a Armata
- 20.2.6.1 La fase iniziale
- 20.2.6.2 Il secondo e il terzo anno di guerra
- 20.2.6.3 Il Reparto per traumatizzati psichici
- 20.2.6.4 Il Reparto neuropsichiatrico dell’Ospedale di guerra n. 39 della Croce Rossa
- 20.2.6.5 Il Servizio neuropsichiatrico nell’ultimo anno di guerra
- 20.2.6.6 Il Servizio neuropsichiatrico della 3 a Armata dopo l’armistizio
- 20.2.7 Il Servizio neuropsichiatrico della 4 a Armata
- 20.2.7.1 L’avvio del Servizio neuropsichiatrico
- 20.2.7.2 Il Centro neuropsichiatrico d’Armata
- 20.2.7.3 I Reparti neuropsichiatrici avanzati
- 20.2.7.4 Il Servizio neuropsichiatrico nel 1916
- 20.2.8 Il Servizio neuropsichiatrico della 5 a Armata
- 20.2.9 Il Servizio neuropsichiatrico della 6 a Armata
20.3 IL SERVIZIO NEURO-PSICHIATRICO NELLA ZONA TERRITORIALE
- 20.3.1 Organizzazione generale
- 20.3.2 L’Ospedale militare di riserva di Mombello
- 20.3.2.1 Struttura e funzionamento dell’ospedale
- 20.3.2.2 L’attività
- 20.3.2.3 Alcune considerazioni sulle patologie osservate
- 20.3.2.4 L’attività forense
- 20.3.3 Il Centro Psichiatrico Militare di Prima Raccolta di Reggio Emilia
- 20.3.3.1 Origini e costituzione
- 20.3.3.2 L’attività del Centro
- 20.3.3.3 La casistica
- 20.3.3.4 L’attività medico-legale
20.4 CONSIDERAZIONI CONCLUSIVE
- 20.4.1 Guerra e psicopatologia
- 20.4.2 La predisposizione alle malattie neuro-psichiatriche
- 20.4.3 L’epilessia
- 20.4.4 La simulazione e l’esagerazione delle malattie nervose e mentali
- 20.4.5 Il trattamento delle nevrosi di guerra
- 20.4.6 L’impatto delle malattie neuropsichiatriche sulla forza dell’Esercito.
VOLUME 2
PARTE III. PATOLOGIE NUOVE E RIEMERGENTI NELLA GUERRA DI TRINCEA
CAPITOLO 21 ….…….………….…..…….…………………..….. Pag. 841-878
IL PIEDE DA TRINCEA
21.1 UNA PATOLOGIA ANTICA E NUOVA
- 21.1.1 Introduzione
- 21.1.2 Caratteristiche cliniche del piede da trincea
- 21.1.2.1 Eziologia
- 21.1.2.2 Patogenesi
- 21.1.2.3 Manifestazioni cliniche
- 21.1.3 Il piede da trincea nell’Esercito
- 21.1.3.1 La situazione nel settore dell’Alto Isonzo
- 21.1.3.2 Il primo inverno di guerra
- 21.1.3.3 La situazione negli inverni successivi
- 21.1.4 La terapia delle lesioni da freddo
- 21.1.4.1 Il primo soccorso
- 21.1.4.2 Il trattamento del piede da trincea
- 21.1.5 La prevenzione del piede da trincea
- 21.1.5.1 L’adozione delle prime misure di prevenzione
- 21.1.5.2 L’opuscolo del CAI
- 21.1.5.3 Il Reparto speciale per lo studio del piede da trincea
- 21.1.5.4 La direttiva della Sezione Sanitaria dell’Intendenza Generale
- 21.1.5.5 Unguento antiassiderante e altri rimedi
- 21.1.5.6 Considerazioni conclusive sulle misure di profilassi del piede da trincea.
CAPITOLO 22 ….……………………………………………...….. Pag. 879-948
LA GUERRA DEI GAS SUL FRONTE ITALIANO
22.1 LE ARMI CHIMICHE DURANTE LA 1 A GUERRA MONDIALE
- 22.1.1 Le motivazioni della guerra chimica
- 22.1.2 I principali agenti chimici utilizzati
- 22.1.2.1 L’origine
- 22.1.2.2 Agenti ad azione lacrimogena
- 22.1.2.3 I gas asfissianti o soffocanti
- 22.1.2.4 I tossici sistemici
- 22.1.2.5 I gas vescicanti o caustici
- 22.1.2.6 I composti ad azione irritante (starnutatori)
- 22.1.2.7 La simbologia degli agenti chimici
- 22.1.3 Le modalità di diffusione degli aggressivi chimici
- 22.1.3.1 Generalità
- 22.1.3.2 Bombole
- 22.1.3.3 Bombe a liquidi speciali per bombarde (Minenwerfer)
- 22.1.3.4 Proiettori (Gaswerfer)
- 22.1.3.5 Proiettili di artiglieria
22.2 I PRINCIPALI ATTACCHI CHIMICI DELL’ESERCITO AUSTROUNGARICO SUL FRONTE ITALIANO
- 22.2.1 L’esordio delle armi chimiche
- 22.2.2 L’attacco con i gas sul Monte San Michele
- 22.2.2.1 L’azione vista dalla parte austroungarica
- 22.2.2.2 L’azione vista dalla parte italiana
- 22.2.2.3 Impreparazione o imprevedibilità?
- 22.2.2.4 Le perdite
- 22.2.3 Dall’attacco sul Monte San Michele (29 giugno 1916) all’attacco di Plezzo (24 ottobre 1917)
- 22.2.4 La 12 a battaglia dell’Isonzo
- 22.2.4.1 Le motivazioni e i preparativi dell’offensiva
- 22.2.4.2 L’attacco nella Conca di Plezzo
- 22.2.5 La guerra chimica durante la battaglia di arresto (novembre – dicembre 1917)
- 22.2.6 L’impiego di due nuovi agenti chimici: il bromuro di cianogeno e l’iprite
- 22.2.6.1 Il bromuro di cianogeno
- 22.2.6.2 L’iprite
- 22.2.7 I tiri a gas nella battaglia del solstizio (15-23 giugno 1918)
- 22.2.8 I tiri a gas negli ultimi mesi di guerra
- 22.2.9 La difesa dai gas nel II Corpo d’Armata sul fronte francese
22.3 LE MISURE DI PROTEZIONE NEI CONFRONTI DEI GAS
- 22.3.1 Le misure di difesa collettive
- 22.3.1.1 La conoscenza diffusa del pericolo degli attacchi chimici
- 22.3.1.2 La predisposizione di un’organizzazione difensiva
- 22.3.1.3 La predisposizione delle difese collettive
- 22.3.1.4 Il comportamento delle truppe
- 22.3.2 Misure di difesa individuali
- 22.3.2.1 La difficile scelta delle maschere protettive
- 22.3.2.2 La maschera Ciamician-Pesci
- 22.3.2.3 La maschera a imbuto
- 22.3.2.4 La maschera polivalente a protezione unica
- 22.3.2.5 La maschera polivalente italiana tipo Z
- 22.3.2.6 Il respiratore inglese (small box respirator SBR)
- 22.3.2.7 I respiratori Dräger e Tissot
- 22.3.2.8 Le maschere tedesca e austriaca
- 22.3.2.9 Le protezioni anti-ipritiche
- 22.3.3 Le disposizioni relative al personale sanitario
- 22.3.3.1 Le dotazioni di attrezzature, di materiali sanitari e di farmaci
- 22.3.3.2 Le misure di difesa collettiva e individuale
- 22.3.4 Organizzazione preposta alla guerra chimica
- 22.3.5 La guerra dei gas dell’Esercito italiano
- 22.3.6 Le perdite causate dagli aggressivi chimici
22.4 CONSIDERAZIONI FINALI SULLA GUERRA CHIMICA SUL FRONTE ITALIANO.
CAPITOLO 23 ….……………………………….……………..….. Pag. 949-976
LA SIMULAZIONE E L’AUTOLESIONISMO
23.1 CARATTERISTICHE GENERALI DEL FENOMENO
- 23.1.1 La simulazione
- 23.1.1.1 Cenni storici
- 23.1.1.2 La simulazione di malattie psichiatriche
- 23.1.1.3 La simulazione della sordità
- 23.1.1.4 L’ittero da acido picrico
- 23.1.1.5 La simulazione di malattie respiratorie
- 23.1.1.6 La simulazione di malattie urinarie
- 23.1.1.7 La simulazione di malattie a trasmissione sessuale
- 23.1.1.8 Dolore vero e dolore simulato
- 23.1.1.9 La simulazione di sintomi neurologici e muscolari
- 23.1.2 L’autolesionismo
- 23.1.2.1 Lesioni da agenti fisici
- 23.1.2.2 Lesioni da agenti chimici
- 23.1.2.3 Lesioni da agenti biologici
- 23.1.2.4 Altre forme di autolesionismo
23.2 SIMULAZIONE E AUTOLESIONISMO AL FRONTE E IN ZONA TERRITORIALE
- 23.2.1 Le ferite e le mutilazioni intenzionali
- 23.2.2 Lesioni e malattie dell’apparato visivo
- 23.2.3 Lesioni e malattie dell’apparato acustico
- 23.2.4 Le patologie dermatologiche provocate
- 23.2.4.1 Caratteristiche generali
- 23.2.4.2 Dermatite eczematiforme
- 23.2.4.3 Dermatite bollosa
- 23.2.4.4 Dermatite cronica a chiazze
- 23.2.4.5 Necrosi cutanea
- 23.2.4.6 Ascessi provocati
- 23.2.4.7 Le elaiopatie
- 23.2.4.8 Edema da stasi per costrizione
- 23.2.4.9 Edema duro soprarticolare (pseudoartrite traumatica)
- 23.2.4.10 La diagnosi delle autolesioni cutanee
23.3 IL CONTRASTO DELL’AUTOLESIONISMO
- 23.3.1 Le misure di prevenzione
- 23.3.2 Gli Ospedali speciali per autolesionisti
23.4 CONSIDERAZIONI CONCLUSIVE.
PARTE IV. IL CONTRASTO E LA PREVENZIONE DELLE MALATTIE INFETTIVE
CAPITOLO 24 ….……………………………...……………..….. Pag. 977-1074
L’ATTIVITÀ IGIENICO-PROFILATTICA
24.1 L’ORGANIZZAZIONE GENERALE DEI SERVIZI IGIENICO-PROFILATTICI
- 24.1.1 Origine e sviluppo del Servizio di igiene e profilassi
- 24.1.2 La Commissione ispettiva di profilassi
- 24.1.3 Le Sezioni ispettive
- 24.1.4 I laboratori chimico-batteriologici
- 24.1.4.1 Premessa
- 24.1.4.2 Il laboratorio di Feltre
- 24.1.4.3 Il Laboratorio di Schio
- 24.1.4.4 Il Laboratorio di Thiene
- 24.1.4.5 Il Laboratorio dell’Ospedale militare di Mantova
- 24.1.4.6 Il Laboratorio chimico-batteriologico della 1 a Armata
- 24.1.4.7 Il Laboratorio chimico-batteriologico di Valona
- 24.1.4.8 Il Servizio batteriologico del Corpo di Spedizione in Macedonia
- 24.1.4.9 Il Laboratorio chimico della 3 a Armata
- 24.1.4.10 Il Laboratorio batteriologico dell’Ospedale militare principale di Venezia
- 24.1.5 La denuncia delle malattie infettive
- 24.1.6 Gli ospedali d’isolamento, i campi contumaciali e gli ospedali contumaciali
- 24.1.6.1 Ospedali d’isolamento, lazzaretti e campi contumaciali
- 24.1.6.2 Gli ospedali contumaciali in zona di guerra: l’Ospedale contumaciale di Udine
- 24.1.7 Vaccinoprofilassi e sieroprofilassi
- 24.1.8 La profilassi delle malattie infettive: le zone contumaciali
- 24.1.8.1 La Zona contumaciale di primo sgombero
- 24.1.8.2 La Commissione Sanitaria Mista per le provenienze dall’Oriente
- 24.1.9 Le sezioni di disinfezione
- 24.1.9.1 Costituzione e attività delle sezioni di disinfezione
- 24.1.9.2 La pratica delle disinfezioni
- 24.1.9.3 Il risanamento del campo di battaglia
- 24.1.9.4 La 14 a Sezione di disinfezione
- 24.1.9.5 La 18 a Sezione di disinfezione
- 24.1.9.6 La Sezione di disinfezione del V Corpo d’Armata
- 24.1.9.7 La 12 a Sezione di disinfezione
- 24.1.10 Le Stazioni di pulizia, disinfezione e bonifica
- 24.1.10.1 Bagni e docce campali
- 24.1.10.2 Lavanderie campali
- 24.1.10.3 Le stazioni di pulizia e disinfezione
- 24.1.10.4 Il servizio bagni e pulizia di alcune armate
- 24.1.10.5 Gli stabilimenti di recupero e disinfezione degli oggetti di vestiario
- 24.1.11 L’organizzazione igienico-profilattica campale
24.2 LE PRINCIPALI PROBLEMATICHE IGIENICO-SANITARIE
- 24.2.1 Argomenti di carattere generale
- 24.2.1.1 L’igiene personale
- 24.2.1.2 L’igiene degli insediamenti militari
- 24.2.1.3 Misure di profilassi delle malattie infettive
- 24.2.1.4 Le problematiche igienico-sanitarie della stagione invernale
- 24.2.1.5 Le problematiche della stagione estiva
- 24.2.1.6 La situazione igienico-sanitaria della 29 a Divisione
- 24.2.1.7 La situazione igienico-sanitaria del II Corpo d’Armata
- 24.2.1.8 La situazione igienico-sanitaria della 3 a Armata
- 24.2.2 L’infestazione da pidocchi
- 24.2.2.1 Pediculosi e malattie infettive
- 24.2.2.2 Le misure di prevenzione della pediculosi
- 24.2.2.3 I principali metodi utilizzati per il contrasto della pediculosi nelle trincee
- 24.2.2.4 La disinfestazione delle truppe nelle retrovie
- 24.2.3 I ratti delle trincee
- 24.2.3.1 L’istituzione del Servizio di derattizzazione
- 24.2.3.2 Le modalità e i mezzi per la derattizzazione
- 24.2.3.3 Le esche al fosfuro di zinco
- 24.2.3.4 Il succo di scilla
- 24.2.3.5 Altri metodi di derattizzazione
- 24.2.3.6 L’attivazione del Servizio di derattizzazione
- 24.2.4 L’approvvigionamento idrico
- 24.2.4.1 Le fonti di approvvigionamento dell’acqua potabile
- 24.2.4.2 La depurazione dell’acqua con metodi fisici
- 24.2.4.3 La disinfezione chimica dell’acqua
- 24.2.4.4 L’organizzazione generale del servizio di approvvigionamento idrico
- 24.2.4.5 L’approvvigionamento idrico sul Carso
- 24.2.4.6 L’approvvigionamento idrico sugli Altipiani
- 24.2.4.7 L’approvvigionamento idrico negli altri teatri operativi
- 4.2.4.8 L’approvvigionamento idrico nelle trincee
- 24.2.5 Igiene dell’alimentazione
- 24.2.5.1 La composizione della razione alimentare del soldato
- 24.2.5.2 Le carenze dietetiche della razione di guerra
- 24.2.5.3 Igiene del vettovagliamento
24.3 CENNI SULL’ATTIVITÀ IGIENICO-PROFILATTICA DEL CORPO VETERINARIO DELL’ESERCITO.
CAPITOLO 25 ….…….…………….………...……………..….. Pag. 1075-1098
LA FEBBRE TIFOIDE
25.1 LA MALATTIA
- 25.1.1 Febbre tifoide e guerra
- 25.1.2 L’importanza della diagnosi precoce
- 25.1.3 Le modalità di trasmissione
25.2 LA VACCINAZIONE ANTITIFOIDEA
- 25.2.1 Le incertezze iniziali
- 25.2.2 L’iniziale esperienza francese
- 25.2.3 L’esperienza dell’Esercito austroungarico
- 25.2.4 Il ruolo dell’epidemia colerica nell’insufficiente copertura vaccinale
- 25.2.5 La diffusione delle infezioni tifo-paratifiche nelle truppe
- 25.2.6 Le cause della scarsa efficacia della vaccinazione antitifoidea
- 25.2.7 Il nuovo vaccino misto tifo-paratifo B
- 25.2.8 La copertura vaccinale delle truppe
- 25.2.9 Il problema dei paratifi
- 25.2.10 L’esperienza vaccinale francese
- 25.2.11 L’efficacia del vaccino antitifo-paratifico A e B
- 25.2.12 La copertura vaccinale nel 1918.
CAPITOLO 26 ….……….…………....……………………..….. Pag. 1099-1132
IL COLERA
26.1 L’EPIDEMIA DI COLERA SUL FRONTE DELL’ISONZO
- 26.1.1 L’esordio dell’epidemia
- 26.1.2 La prima fase epidemica
- 26.1.3 I contrasti sulla vaccinazione anticolerica
- 26.1.4 Le altre misure di profilassi
- 26.1.5 La realizzazione della zona contumaciale
26.2 L’ISTITUZIONE DELL’OBBLIGO VACCINALE
- 26.2.1 L’iter normativo
- 26.2.2 L’avvio della campagna vaccinale
- 26.2.3 I vaccini anticolerici utilizzati e le modalità di somministrazione
- 26.2.4 Gli eventi vaccinali avversi
- 26.2.5 La copertura vaccinale delle truppe
26.3 LA SECONDA FASE EPIDEMICA
26.4 LE ORIGINI DELL’EPIDEMIA COLERICA SUL FRONTE DELL’ISONZO
26.5 L’INCERTEZZA SULL’IMPIEGO DELLA VACCINAZIONE ANTICOLERICA
26.6 I COLEROSI DELL’ASINARA.
CAPITOLO 27 ….…………………….……………………..….. Pag. 1133-1160
L’ITTERO EPIDEMICO E LA NEFRITE DELLE TRINCEE
27.1 L’ITTERO CATARRALE E L’ITTERO EPIDEMICO
- 27.1.1 Introduzione
- 27.1.2 L’ittero catarrale semplice, l’ittero associato a malattie infettive e l’ittero castrense
- 27.1.3 L’ittero associato a spirochetosi
- 27.1.3.1 Generalità
- 27.1.3.2 La leptospirosi nella Grande Guerra
- 27.1.4 Le caratteristiche dell’ittero sul fronte italiano
- 27.1.4.1 Le manifestazioni cliniche
- 27.1.4.2 Le ipotesi di trasmissione dell’ittero castrense
- 27.1.4.3 Le difficoltà diagnostiche
- 27.1.4.4 Epidemiologia
- 27.1.5 Il dibattito sull’eziologia dell’ittero infettivo
- 27.1.5.1 La necessità di uno studio pianificato
- 27.1.5.2 L’ipotesi dell’eziologia spirochetica
- 27.1.5.3 L’ipotesi dell’eziologia tifo-paratifica
- 27.1.5.4 L’ipotesi dell’eziologia tossica o carenziale
- 27.1.5.5 L’ittero da acido picrico
- 27.1.6 Conclusioni sull’ittero epidemico
27.2 LA NEFRITE DELLE TRINCEE
- 27.2.1 Premessa
- 27.2.2 La nefrite nelle truppe italiane
- 27.2.3 Le manifestazioni cliniche
- 27.2.4 L’eziologia delle nefriti delle trincee
- 27.2.5 Considerazioni conclusive.
CAPITOLO 28 ….…….…………….………………………..….. Pag. 1161-1198
LE MALATTIE SESSUALMENTE TRASMESSE E LE DERMATOSI
28.1 LE MALATTIE A TRASMISSIONE SESSUALE NEL 1915
- 28.1.1 Introduzione
- 28.1.2 Guerra e malattie “veneree”
- 28.1.3 Il trattamento delle malattie “veneree” nel 1915
- 28.1.4 Il Servizio specialistico dermoceltico
- 28.1.4.1 La necessità di un Servizio specialistico dermoceltico
- 28.1.4.2 L’istituzione del Servizio specialistico dermoceltico
- 28.1.4.3 Sale celtiche e dispensari antivenerei
- 28.1.5 Le malattie “veneree” in zona di guerra
- 28.1.5.1 La situazione nella 1 a Armata
- 28.1.5.2 Le malattie “veneree” nella 2 a Armata
- 28.1.5.3 Le malattie “veneree” nella 3 a Armata
- 28.1.5.4 Le malattie “veneree” nella 4 a Armata
- 28.1.5.5 Le malattie “veneree” nella Zona Carnia
- 28.1.5.6 Le malattie “veneree” nelle truppe a disposizione
- 28.1.6 Le malattie “veneree” nella zona territoriale
- 28.1.7 L’impatto delle malattie “veneree” sull’efficienza dell’Esercito
- 28.1.8 Le malattie “veneree” nell’Esercito austroungarico
- 28.1.9 Le malattie dermatologiche.
CAPITOLO 29 ….……….………….………………………..….. Pag. 1199-1208
LA MENINGITE MENINGOCOCCICA
29.1 LA MALATTIA MENINGOCOCCICA NELLA GUERRA 1915-1918
- 29.1.1 Una malattia tipica delle collettività militari
- 29.1.2 L’esordio della fase epidemica
- 29.1.3 Le successive fasi epidemiche
- 29.1.4 La terapia
- 29.1.5 Le misure di profilassi.
CAPITOLO 30 ….…………….…….………………………..….. Pag. 1209-1220
TIFO ESANTEMATICO, FEBBRE DELLE TRINCEE E FEBBRE RICORRENTE
30.1 IL TIFO ESANTEMATICO
- 30.1.1 Il tifo degli accampamenti
- 30.1.2 Il tifo esantematico prima e durante la guerra
- 30.1.3 La situazione nell’immediato dopoguerra
- 30.1.4 I focolai epidemici nel 1919
- 30.1.5 Il tifo esantematico nel Trentino
- 30.1.6 Il tifo esantematico nel Veneto e nella Venezia Giulia
- 30.1.7 Il tifo esantematico nell’Esercito austroungarico
30.2 LA FEBBRE DELLE TRINCEE
30.3 LA FEBBRE RICORRENTE.
CAPITOLO 31 ….…….…………….………………………..….. Pag. 1221-1232
LA DISSENTERIA BACILLARE ED AMEBICA
31.1 AFFEZIONI DISSENTERICHE E GUERRA
- 31.1.1 La situazione in Italia prima e durante la guerra
- 31.1.2 La dissenteria bacillare
- 31.1.3 La dissenteria amebica
- 31.1.4 La situazione nell’Esercito
- 31.1.5 La terapia
- 31.1.6 La gestione clinica dei malati
- 31.1.7 Le misure di profilassi
- 31.1.8 La dissenteria in altri eserciti belligeranti.
CAPITOLO 32 ……….…………….……………….………..….. Pag. 1233-1314
LA MALARIA
32.1 LA MALARIA SUL FRONTE ITALO-AUSTRIACO
- 32.1.1 Premessa
- 32.1.2 La pericolosità della malaria per l’Esercito
- 32.1.3 La malaria nell’Esercito nel primo anno di guerra
- 32.1.3.1 Un problema inizialmente trascurato
- 32.1.3.2 La malaria inizia a destare preoccupazione
- 32.1.3.3 La lotta antimalarica alla fine del 1915
- 32.1.4 La malaria nel 1916
- 32.1.4.1 La situazione nelle truppe mobilitate
- 32.1.4.2 La situazione nella 3 a Armata
- 32.1.4.3 Verso una revisione della gestione clinica dei malarici
- 32.1.4.4 Il rischio della reintroduzione della malaria nelle zone indenni
- 32.1.4.5 Le difficoltà della profilassi chininica
- 32.1.4.6 La situazione alla fine del 1916
- 32.1.5 La malaria nel 1917
- 32.1.5.1 L’importanza della bonifica dei malarici
- 32.1.5.2 Una gestione clinica più razionale dei malarici
- 32.1.5.3 La diffusione della malaria nel 1917
- 32.1.5.4 L’attività di controllo sulla lotta antimalarica
- 32.1.5.5 Il problema della profilassi chininica
- 32.1.5.6 I mezzi di protezione individuale e collettiva e la bonifica ambientale
- 32.1.5.7 La situazione della lotta antimalarica alla fine del 1917
- 32.1.6 La malaria nell’ultimo anno di guerra
- 32.1.6.1 Le predisposizioni per la lotta antimalarica in vista della stagione epidemica del 1918
- 32.1.6.2 Il trattamento farmacologico della malaria
- 32.1.6.3 La grande diffusione della malaria nel 1918 e le sue possibili cause
- 32.1.7 Gli ospedali specializzati per i malarici
- 32.1.7.1 Caratteristiche generali degli ospedali specializzati per malarici
- 32.1.7.2 L’Ospedaletto n. 326
- 32.1.7.3 L’Ospedale da campo n. 062
- 32.1.7.4 L’Ospedale da campo n. 099
- 32.1.7.5 L’Ospedale da campo n. 098
- 32.1.7.6 L’Ospedale da campo n. 241
- 32.1.7.7 L’Ospedale da campo n. 0156
- 32.1.7.8 L’Ospedale militare di riserva di Crema
- 32.1.7.9 La Sezione speciale per malarici dell’Ospedale militare di Napoli
- 32.1.8 I convalescenziari per malarici
- 32.1.8.1 L’Ospedale da campo n. 244
- 32.1.8.2 Il Convalescenziario per malarici di Boscochiesanuova
- 32.1.9 Il Servizio antimalarico della 3 a Armata nel 1918
- 32.1.9.1 L’Ufficio di consulenza per la malaria
- 32.1.9.2 Il censimento e la bonifica dei malarici
- 32.1.9.3 La chemioprofilassi antimalarica
- 32.1.9.4 L’ospedalizzazione dei malarici
- 32.1.9.5 La lotta antianofelica e la profilassi meccanica
- 32.1.9.6 La piccola bonifica del suolo
- 32.1.9.7 L’importanza delle opere di bonifica del suolo
- 32.1.9.8 Considerazioni riassuntive sulla lotta antimalarica del 1918
- 32.2 La lotta antimalarica nel Veneto e nella Venezia Giulia
32.3 LA MALARIA NEL TEATRO DI GUERRA BALCANICO
- 32.3.1 La malaria in Albania
- 32.3.2 La malaria in Macedonia
32.4 CONSIDERAZIONI CONCLUSIVE SULLE MISURE DI PROFILASSI ANTIMALARICA
- 32.4.1 La protezione meccanica e le opere di bonifica del suolo
- 32.4.2 Perché la profilassi chininica non ha funzionato
32.5 LA MALARIA NELL’ESERCITO AUSTROUNGARICO.
CAPITOLO 33 ….……….………………….………………..….. Pag. 1315-1350
LA TUBERCOLOSI
33.1 LA TUBERCOLOSI ALL’INIZIO DEL XX SECOLO
- 33.1.1 La situazione in Italia
- 33.1.2 La tubercolosi nell’Esercito
- 33.1.3 Le difficoltà diagnostiche della tubercolosi
- 33.1.3.1 Le modalità di diagnosi
- 33.1.3.2 Le indagini di laboratorio
- 33.1.3.3 Le indagini radiologiche
- 33.1.3.4 Criteri diagnostici della tubercolosi
- 33.1.4 La tubercolosi nell’Esercito all’inizio della guerra
- 33.1.5 L’istituzione di un Servizio di profilassi della tubercolosi
- 33.1.5.1 I reparti di accertamento diagnostico della tubercolosi
- 33.1.5.2 Lo smistamento dei malati
- 33.1.5.3 I centri di raccolta e smistamento degli ex prigionieri di guerra e dei militari provenienti dal fronte
- 33.1.5.4 Le istruzioni relative al funzionamento dei centri sanatoriali
- 33.1.5.5 Il problema dei “guariti”
- 33.1.6 L’attività dei reparti di accertamento diagnostico della tubercolosi
- 33.1.6.1 Le prescrizioni sul funzionamento dei reparti di accertamento diagnostico
- 33.1.6.2 Il Reparto di accertamento diagnostico della 1 a Armata
- 33.1.6.3 Il Reparto di accertamento diagnostico della 3 a Armata
- 33.1.6.4 Il Reparto di accertamento diagnostico del Corpo d’Armata di Roma
- 33.1.6.5 Il Reparto di accertamento diagnostico del Corpo d’Armata di Milano
- 33.1.7 Il funzionamento dei centri sanatoriali del Servizio antitubercolare dell’Esercito
- 33.1.7.1 Il Centro sanatoriale di Nervi
- 33.1.8 L’onere della tubercolosi sulla morbosità dell’Esercito.
CAPITOLO 34 ….………………….………………….……..….. Pag. 1351-1360
IL VAIOLO
34.1 LA SITUAZIONE IN ITALIA
34.2 LA SITUAZIONE NELL’ESERCITO ITALIANO
34.3 LA SORVEGLIANZA SULLO STATO IMMUNITARIO DELLE TRUPPE
34.4 LA SITUAZIONE IN AUSTRIA-UNGHERIA.
CAPITOLO 35 …..…………………….……………………..….. Pag. 1361-1396
LA PANDEMIA INFLUENZALE DEL 1918
35.1 UNA PANDEMIA CATASTROFICA
- 35.1.1 Introduzione
- 35.1.2 Il problema dell’eziologia
- 35.1.3 La prima ondata della pandemia influenzale in Italia
- 35.1.4 L’intervallo tra la prima e la seconda fase pandemica
- 35.1.5 La seconda fase della pandemia influenzale
- 35.1.6 Le differenze tra la prima e la seconda fase epidemica
- 35.1.7 La terza ondata pandemica
- 35.1.8 Le manifestazioni cliniche dell’influenza nella fase pandemica autunnale
- 35.1.9 L’encefalite letargica di von Economo
- 35.1.10 La gestione ospedaliera dei casi di influenza
- 35.1.11 La terapia
- 35.1.12 Le misure di profilassi
- 35.1.13 Il concorso del Corpo di Sanità a favore delle autorità sanitarie civili della zona territoriale
- 35.1.14 L’impatto della pandemia influenzale sull’efficienza dell’Esercito.
PARTE V. LA SANITÀ MILITARE SUL CAMPO E NELLE PRINCIPALI BATTAGLIE
CAPITOLO 36 ….…………….……….……………………..….. Pag. 1397-1434
ORGANIZZAZIONE E FUNZIONAMENTO DEL SERVIZIO SANITARIO AL FRONTE
36.1 IL FRONTE DALLO STELVIO AL LAGO DI GARDA
- 36.1.1 Caratteristiche generali del settore
- 36.1.1.1 La Valtellina
- 36.1.1.2 La Valcamonica
- 36.1.1.3 Le Valli Giudicarie
- 36.1.1.4 La zona del Garda
- 36.1.1.5 La zona di Brescia
- 36.1.2 Lo sgombero dei feriti e dei malati
- 36.1.3 Le strutture ospedaliere
36.2 IL FRONTE DEGLI ALTIPIANI
36.3 IL FRONTE DEL CADORE (4 A ARMATA)
- 36.3.1 Lo schieramento della 4 a Armata
- 36.3.2 Il IX Corpo d’Armata
36.4 IL FRONTE DELLA ZONA CARNIA
- 36.4.1 Il Servizio sanitario sul fronte carnico
- 36.4.1.1 Caratteristiche geografiche
- 36.4.1.2 Il settore But-Degano
- 36.4.1.3 Il settore Fella
- 36.4.1.4 Le strutture ospedaliere delle retrovie
- 36.4.2 L’attività di consulenza specialistica
- 36.4.3 Lo stato sanitario delle truppe del XII Corpo d’Armata
36.5 IL FRONTE DELL’ALTO E DEL MEDIO ISONZO
36.6 IL FRONTE DEL BASSO ISONZO.
CAPITOLO 37 ….………….……….………………………..….. Pag. 1435-1498
LA SANITÀ MILITARE IN ALCUNE DELLE PRINCIPALI AZIONI MILITARI FINO ALL’OTTOBRE 1917
37.1 IL XIV CORPO D’ARMATA NELLA 3 A BATTAGLIA DELL’ISONZO (18 OTTOBRE - 4 NOVEMBRE 1915)
37.2 IL V CORPO D’ARMATA SUGLI ALTIPIANI NEI PRIMI SEI MESI DI GUERRA (MAGGIO- OTTOBRE 1915)
37.3 L’OFFENSIVA AUSTROUNGARICA DELLA PRIMAVERA DEL 1916
- 37.3.1 Il ruolo strategico dell’Altopiano di Asiago
- 37.3.2 Il Servizio sanitario della 1 a Armata nella primavera-estate del 1916
- 37.3.3 Il V Corpo d’Armata
- 37.3.4 Il XIV Corpo d’Armata
- 37.3.5 Il XVIII Corpo d’Armata
- 37.3.6 La 33 a Divisione
37.4 IL VI CORPO D’ARMATA NELLA PRESA DI GORIZIA (6 A BATTAGLIA DELL’ISONZO, 6-9 AGOSTO 1916)
37.5 LA 7 A , 8 A E 9 A BATTAGLIA DELL’ISONZO
- 37.5.1 La 3 a Armata
- 37.5.2 Il XIII Corpo d’Armata
37.6 LA 10 A BATTAGLIA DELL’ISONZO (12 MAGGIO - 5 GIUGNO 1917)
- 37.6.1 Brevi cenni storici
- 37.6.2 Il II Corpo d’Armata
- 37.6.3 L’XI Corpo d’Armata
- 37.6.4 Il XIII Corpo d’Armata
- 37.6.5 Il VII Corpo d’Armata
37.7 BATTAGLIA DELL’ORTIGARA
- 37.7.1 La 6 a Armata
- 37.7.2 Il XX Corpo d’Armata
- 37.7.3 La 52 a Divisione
37.8 IL SERVIZIO SANITARIO NELL’11 a BATTAGLIA DELL’ISONZO (BAINSIZZA ED ERMADA)
- 37.8.1 Il nuovo sforzo offensivo dell’estate del 1917
- 37.8.2 Il XXIV Corpo d’Armata nella battaglia della Bainsizza
- 37.8.3 La 60 a Divisione
- 37.8.4 Sul fronte dell’Ermada
- 37.8.4.1 Generalità
- 37.8.4.2 L’XI Corpo d’Armata
- 37.8.4.3 Il XIII Corpo d’Armata
- 37.8.4.4 Il XXIII Corpo d’Armata
- 37.8.4.5 Il XXV Corpo d’Armata -
37.8.4.6 I gruppi ospedalieri d’Intendenza della 3 a Armata durante l’11 a battaglia dell’Isonzo.
CAPITOLO 38 ….………….……….………………………..….. Pag. 1499-1540
IL RIPIEGAMENTO SULLA LINEA DEL PIAVE
38.1 LA ROTTURA DEL FRONTE NELL’ALTO ISONZO
- 38.1.1 Cenni storici
- 38.1.2 Il ripiegamento delle unità sanitarie della 2 a Armata
- 38.1.2.1 I provvedimenti della Direzione di sanità
- 38.1.2.2 Il gruppo ospedaliero di Cividale
- 38.1.2.3 Il gruppo ospedaliero di Cormons
- 38.1.2.4 Il gruppo ospedaliero di San Giovanni Manzano
- 38.1.2.5 Il gruppo ospedaliero di Udine
- 38.1.2.6 L’Ospedale di tappa di Casarsa
- 38.1.2.7 Il gruppo degli ospedali di tappa di Pordenone
- 38.1.2.8 Gli Ospedali di Conegliano, Ponte di Piave e Spresiano
- 38.1.2.9 Lo sgombero degli infermi e il destino dei feriti e dei malati intrasportabili
- 38.1.2.10 Le unità sanitarie del IV e del XXVII Corpo d’Armata
- 38.1.2.11 Le difficoltà del ripiegamento
- 38.1.2.12 Dal diario della 7 a Sezione di sanità
- 38.1.2.13 Dal diario della 24 a Sezione di sanità
- 38.1.2.14 Dal diario della 48 a Sezione di sanità
- 38.1.2.15 Dal diario della 73 a Sezione di sanità
- 38.1.2.16 Dal diario dell’Ospedaletto n. 19
- 38.1.2.17 Dal diario dell’Ospedale da campo n. 0155
- 38.1.3 Il ripiegamento delle unità sanitarie della 3 a Armata
- 38.1.3.1 Quadro generale del ripiegamento
- 38.1.3.2 Le unità sanitarie del XIII Corpo d’Armata
- 38.1.3.3 Le unità sanitarie del XXIII Corpo d’Armata
- 38.1.3.4 Le unità sanitarie del gruppo ospedaliero di San Giorgio di Nogaro/Mestre
- 38.1.3.5 Il ripiegamento dell’Ospedaletto n. 77
- 38.1.3.6 Il ripiegamento dell’Ospedaletto n. 119
- 38.1.3.7 Dal diario dell’Ospedale da campo n. 009
- 38.1.3.8 La 4 a Divisione
- 38.1.3.9 La 23 a Divisione
- 38.1.3.10 La 31 a Divisione
- 38.1.4 Il ripiegamento delle unità sanitarie della 4 a Armata
- 38.1.5 Il ripiegamento delle unità sanitarie della Zona Carnia
- 38.1.5.1 Caratteristiche generali
- 38.1.5.2 Il 5° Magazzino avanzato di materiali sanitari
- 38.1.5.3 L’Ospedale di tappa di Tolmezzo
- 38.1.5.4 L’Ospedale di tappa di Moggio
- 38.1.5.5 L’Ospedale di tappa di Osoppo
- 38.1.5.6 L’Ospedale da campo n. 066
- 38.1.5.7 L’Ospedale da campo n. 076
- 38.1.5.8 L’Ospedale da campo n. 077
- 38.1.5.9 L’Ospedaletto n. 126
- 38.1.5.10 L’Ospedaletto n. 81
- 38.1.5.11 L’Ospedaletto n. 82
- 38.1.5.12 L’Ospedaletto n. 50
- 38.1.5.13 Il 134° Reggimento di fanteria
- 38.1.6 Il ripiegamento delle unità sanitarie della 1 a Armata
- 38.1.6.1 Caratteristiche generali
- 38.1.6.2 Il ripiegamento del XX Corpo d’Armata
38.2 L’ASSISTENZA SANITARIA NEI CAMPI DI RACCOLTA, SMISTAMENTO E RIORDINAMENTO
- 38.2.1 Le problematiche sanitarie dei campi di raccolta
- 38.2.2 Il campo di riordinamento per la Fanteria
- 38.2.3 Il campo di riordinamento del carreggio e delle salmerie
- 38.2.4 Il campo di riordinamento del Genio
- 38.2.5 Il campo di riordinamento di Artiglieria
38.3 CONSIDERAZIONI CONCLUSIVE.
CAPITOLO 39 ….…………………..…..………………..…..….. Pag. 1541-1574
LE GRANDI BATTAGLIE DEL 1918 E LA VITTORIA
39.1 LA BATTAGLIA DEL SOLSTIZIO
- 39.1.1 L’ultima offensiva dell’Esercito austroungarico
- 39.1.2 Funzionamento del Servizio sanitario della 3 a e 8 a Armata
- 39.1.3 La situazione sanitaria dell’8 a Armata nel trimestre aprile-maggio-giugno 1918
- 39.1.3.1 La situazione del Servizio sanitario
- 39.1.3.2 Il Servizio sanitario del XXVII Corpo d’Armata
- 39.1.3.3 Il Servizio sanitario dell’VIII Corpo d’Armata dal 15 al 23 giugno 1918
- 39.1.3.4 Il Servizio sanitario del XXX Corpo d’armata nel giugno-luglio 1918
- 39.1.4 La 3 a Armata
- 39.1.4.1 Il Servizio sanitario dell’XI Corpo d’Armata dal 15 al 25 giugno 1918
- 39.1.4.2 Il Servizio sanitario del XXVIII Corpo d’Armata
- 39.1.4.3 Il Servizio sanitario del XXIII Corpo d’Armata dal 15 al 25 giugno 1918
39.2 LA BATTAGLIA DI VITTORIO VENETO
- 39.2.1 Predisposizioni del Servizio sanitario
- 39.2.2 Il funzionamento del Servizio sanitario dell’8 a Armata
39.3 L’OPERA DEL SERVIZIO SANITARIO DELL’ESERCITO NELLE TERRE LIBERATE E REDENTE
- 39.3.1 Il ruolo dell’Esercito a sostegno della popolazione
- 39.3.2 L’assistenza ai profughi nel Trentino
- 39.2.3 La Sanità Militare nei territori liberati e nella Venezia Giulia.
CAPITOLO 40 ….………..…………………………………..….. Pag. 1575-1586
LE TRUPPE ITALIANE IN ALBANIA
40.1 UN FRONTE DI SECONDARIA IMPORTANZA
- 40.1.1 Premessa
- 40.1.2 Le origini della presenza militare italiana in Albania
- 40.1.3 La caduta della Serbia e l’esodo dei Serbi attraverso l’Albania
- 40.1.4 Il fronte albanese dal marzo 1916 alla primavera 1918
- 40.1.5 Le offensive del secondo semestre 1918
- 40.1.6 Le condizioni sanitarie delle truppe italiane in Albania
- 40.1.7 Il funzionamento del Servizio sanitario.
CAPITOLO 41 ….……….………….………………………..….. Pag. 1587-1604
IL CORPO DI SPEDIZIONE ITALIANO IN MACEDONIA
41.1 LE TRUPPE ITALIANE IN MACEDONIA
- 41.1.1 Le motivazioni della presenza militare italiana
- 41.1.2 Lo schieramento delle truppe italiane in Macedonia
- 41.1.3 L’organizzazione generale del Servizio sanitario
- 41.1.4 Il funzionamento del Servizio sanitario
- 41.1.5 Il Servizio batteriologico
- 41.1.6 Lo stato sanitario delle truppe
41.2 LO SGOMBERO DEI MALATI E DEI FERITI DAL TEATRO MACEDONE E ALBANESE.
CAPITOLO 42 ….….……………….………………………..….. Pag. 1605-1616
IL II CORPO D’ARMATA ITALIANO E LE TAIF IN FRANCIA
42.1 LA PRESENZA DI TRUPPE ITALIANE IN FRANCIA
- 42.1.1 Lo schieramento sul fronte occidentale del II Corpo d’Armata
- 42.1.2 L’organizzazione del Servizio sanitario
- 42.1.3 Le condizioni sanitarie delle truppe
42.2 LE TRUPPE AUSILIARIE ITALIANE IN FRANCIA (TAIF).
PARTE VI. EPILOGO
CAPITOLO 43 ….……….………….………………………..….. Pag. 1617-1634
LE PERDITE
43.1 LA RILEVAZIONE DELLE PERDITE
- 43.1.1 Introduzione
- 43.1.2 Il calcolo delle perdite durante il conflitto
- 43.1.3 Il conteggio delle perdite dopo la fine del conflitto
- 43.1.4 Il conteggio totale dei morti
- 43.1.5 I mutilati
43.2 I CADUTI DEL CORPO SANITARIO.
CAPITOLO 44 ….……………….…….……………………..….. Pag. 1635-1650
I PRIGIONIERI DI GUERRA
44.1 I PRIGIONIERI DI GUERRA ITALIANI IN AUSTRIA-UNGHERIA
- 44.1.1 Le incertezze sui numeri
- 44.1.2 Le condizioni di salute dei prigionieri italiani in Austria-Ungheria
- 44.1.3 Il campo di prigionia di Sigmundsherberg
- 44.1.4 Lo scambio dei prigionieri invalidi
- 44.1.5 Il rimpatrio degli ex-prigionieri italiani liberati
44.2 I PRIGIONIERI DI GUERRA AUSTROUNGARICI IN ITALIA
- 44.2.1 Il trattamento dei prigionieri
- 44.2.2 Le misure profilattiche per i prigionieri di guerra
- 44.2.3 La difficile situazione dei soldati austroungarici arresisi dopo Vittorio Veneto.
CAPITOLO 45 ….……………….…….……………………..….. Pag. 1651-1670
CONSIDERAZIONI CONCLUSIVE
45.1 LA SANITÀ MILITARE NELLA GRANDE GUERRA
- 45.1.1 Le difficoltà di trarre valutazioni conclusive sul Servizio sanitario
- 45.1.2 I posti di medicazione
- 45.1.3 Le sezioni di sanità
- 45.1.4 Gli ospedali da campo
- 45.1.5 Le ambulanze chirurgiche
- 45.1.6 La specializzazione dei servizi
- 45.1.7 I convalescenziari
- 45.1.8 Gli sgomberi
- 45.1.9 Gli organi direttivi del Servizio sanitario
- 45.1.10 Gli ufficiali medici
- 45.1.11 La truppa di sanità
- 45.1.12 La collaborazione tra Sanità Militare e Sanità Pubblica
- 45.1.13 La collaborazione tra Sanità Militare e Croce Rossa
45.2 MERITI E DEMERITI DEL CORPO SANITARIO.