Rinvenimento dall'Altopiano di Asiago
L'ondata di Vaia non ha solamente tolto alle zone dell'Altopiano dei Sette Comuni colpite dal turbine che ha messo in ginocchio il Triveneto durante l'ultimo autunno.
Parlando di rinvenimenti di guerra, umani e di armi, infatti, ha senz'altro dato qualcosa di importante. E nel caso specifico, ha riportato alla luce almeno un paio di ritrovamenti di indiscusso valore per gli estimatori, i curiosi e gli studiosi della Grande Guerra. Un primo ritrovamento era stato effettuato qualche giorno fa e riguardava un soldato austro-ungarico, recuperato sulle Melette di Gallio.
L'ultimo in ordine di tempo è stato "messo a segno" all'altezza dei Castelloni di San Marco, dove un escursionista, mentre attraversava il bosco colpito dalla tempesta, si è imbattuto in ossa e pezzi di cranio. Della scoperta sono stati avvisati dall'escursionista i Carabinieri, che hanno quindi a loro volta avvertito l'Onorcaduti di Asiago. E stando alle prime ipotesi, da confermare, si tratterebbe di un italiano ferito sull'Ortigara, poi deceduto durante il trasporto verso le retrovie. Ma bisogna comunque ancora accertare, dopo il recupero dei resti, attraverso l'individuazione di oggetti del vestiario o dell'equipaggiamento, che si tratti effettivamente di un militare della prima guerra mondiale. Anche se la zona del ritrovamento lascia pochi dubbi, essendo stato uno dei teatri più importanti della guerra ad alta quota durante il primo conflitto mondiale.